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Cannabis. Tribunale: vendere semi non costituisce istigazione al consumo
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Comunicato 
21 marzo 2010 13:06
 
Lo scorso 16 marzo il GUP presso il Tribunale di Firenze, dott. Pietro Ferrante, ha assolto due commercianti di semi di cannabis - M.G. di Firenze e R.M. di Empoli - imputati del reato di cui all'art. 82 dpr 309/90 di istigazione all'uso di sostanze stupefacenti.
Entrambi gli imputati, assistiti dall'avvocato Carlo Alberto Zaina, consulente Aduc, erano stati coinvolti nella operazione partita dalla Procura della Repubblica di Ferrara nel novembre 2008 che aveva portato a centinaia di provvedimenti cautelari. Quell'operazione, fortemente sostenuta dal sottosegretario Carlo Giovanardi, si basava sul reato d'opinione di istigazione al consumo di droghe ed aveva portato al sequestro di numerosi negozi e siti Web, e all'incriminazione di numerosi commercianti.
La sentenza, le cui motivazioni verranno pubblicate entro 90 giorni, appare molto importante, perchè pare rifarsi all'unico precedente di merito esistente allo stato e che è quello della Corte di Appello di Firenze, che nel novembre 2008, accogliendo le osservazioni dell'avv. Zaina in un altro procedimento, ha assolto un suo assistito, riformando la sentenza di condanna di primo grado pronunziata da altro GUP di Firenze.
In pratica, la vendita di semi, anche in presenza della commercializzazione di altri elementi o strumenti per la coltivazione in genere (e non necessariamente specificamente per la cannabis) non configura l'ipotizzato reato.
Quest'ultima sentenza conferma altri pronunciamenti di assoluzione dall'accusa di istigazione, come quelle emessa dai GIP presso il Tribunale di Cagliari e quello di Milano.
Carlo Alberto Zaina collabora con l'Aduc e offre consulenza legale gratuita qui.
 
 
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