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Lettera 
20 settembre 2013 0:00
 
Buongiorno,
vi scrivo per chiedervi consiglio riguardo a ciò che mi è accaduto.
Ieri ho subito la perquisizione da parte della guardia di finanza nella casa al mare in mio possesso in quanto a questo indirizzo avevo spedito una busta contenente 3 grammi di
marijuana.
Al momento della perquisizione ho subito ammesso di aver spedito personalmente la
lettera e ho consegnato spontaneamente 0,6 grammi di marijuana presenti in casa
sostenendo che fosse per scopo terapeutico in quanto ne faccio uso per motivi di ansia
e disturbi del sonno.
Dopo la perquisizione supportata dall'unità cinofila che si è rivelata negativa sono stata invitata a seguire la pattuglia in caserma per la stesura del verbale nel quale è stato riportato quanto scritto sopra.
Sono quindi a chiedervi un parere legale inerente la mia posizione odierna e futura in quanto a detta degli agenti di finanza l'aver spedito la droga potrebbe avere risvolti penali, anche se data l'esigua quantità e l'ammissione potrebbe essere depenalizzato dal magistrato.
Quale prassi devo seguire?
Sono obbligata a farmi assistere da un' avvocato o aspettare la lettera di notifica?
In attesa di riscontro ringrazio in anticipo e saluto.
Francesca, da Vertova (BG)

Risposta:
l'assistenza di un difensore è necessaria se la vicenda assume rilievo penale, in quanto la difesa tecnica nel processo penale è obbligatoria per legge. Probabilmente le è stato già assegnato un difensore d'ufficio al momento della redazione dei verbali ed è sua facoltà nominarne uno di fiducia o avvalersi di quello d'ufficio già nominato. Quanto ai possibili sviluppi, è ben possibile che la spedizione venga considerata diversamente dalla mera detenzione per uso personale (che non è penalmente rilevante), ma queste sono valutazioni che in prima battuta competono al P.M. procedente e non è possibile per noi prevederle.
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Ha risposto l'avv. Adriano Saldarelli
 
 
 
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