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Qual'è il vostro punto di vista?
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Lettera 
10 giugno 2008 0:00
 
Mi capita spesso di leggere i vostri articoli. Ma non riesco a capire se c'è un essere pro o contro le droghe. Sembra che si voglia instillare un punto di vista incerto sulla pericolosità delle stesse, e quindi giustificare chi ne fa consumo o chi lo incoraggia.
A volte (spesso) viene riportato un articolo riguardante "un'autorità" nel settore che secondo "nuove ricerche" dice che le stesse possono essere usate a scopi terapeutici. Purtroppo durante la lettura una persona raccoglie le informazioni che più di avvicinano al suo punto di vista (come il dottore dalle dita ingiallite dalla nicotina, il quale afferma che dopotutto fumare non fa male), questo procurerà nuovi clienti a San Patrignano.
Per quello che mi riguarda la linea da seguire aldilà delle polemiche è quella dell'informazione sui rischi e sulla pericolosità (cosa che fate, ma non con la necessaria decisione). Questo genere di cose incoraggia le case farmaceutiche a produrre il ritalin da somministrare ai bambini (a scopo "terapeutico"). Dal mio punto di vista la direzione da prendere è principalmente una: il CONTRASTO all'uso delle droghe. Inoltre so benissimo che alcune di esse si usano in anestesia, ma questo non vuol dire pubblicizzare le droghe da strada come innocue o terapeutiche (eh, le usano i dottori). Parte del nostro futuro dipende da quanto la lotta alla droga avrà successo, sarà opportuno evitare azioni che tendano a sdoganarle.
E' una grossa responsabilità che più di altri avete sulle spalle.
Diego, da Parma (PR)

Risposta:
non siamo ideologicamente ne' a favore ne' contro le droghe o i farmaci, l'alcool o il tabacco, cosi' come non siamo contro i coltelli da cucina o gli hamburger e le patatine fritte (l'obesita' ed i cibi grassi sono la prima causa di morte negli Stati Uniti e sta per diventarlo anche da noi). Il nostro obiettivo e' informare, non scoraggiarne o incoraggiarne l'uso (ovviamente sconsigliamo qualsiasi abuso). E per informare sul reale effetto delle sostanze la fonte piu' attendibile e' a nostro avviso la ricerca medico-scientifica. Poi ognuno faccia le sue scelte. E se queste sono sbagliate dal punto di vista sanitario, vorremmo che fossero eventualmente i medici e non le guardie carcerarie ad occuparsene.
 
 
 
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