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Negozio alkemico
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Lettera 
15 dicembre 2009 0:00
 
ciao mi chiamo simone
sono anni che leggo giornalmente tutti i vostri annunci.
a giugno ho aperto un negozio con un caro amico. eravamo un negozio della catena alkemico, ma conosciuti bene i titolari abbiamo deciso di distaccarci dal marchio e crearne uno nostro..
vorrei farvi davvero troppe, ma troppe domande, mi limitero' a chiedervi quella che al momento mi preme maggiormente: noi vendiamo prodotti per la coltivazione e semi da collezione. un amico mi diceva che adesso semi da collezione e fertilizzanti non possono esser venduti nello stesso negozio.. voi che mi dite in tal senso. noi un mese fa abbiamo avuto controlli e nulla è stato irregolare.
grazie anticipatamente
spero di poter parlare con voi al piu' presto di molte questioni che a noi premono moltissimo.
cordiali saluti
Simone, da San Lazzaro Di Savena, Bologna (BO)

Risposta:
il problema della vendita dei semi è di grande attualità.
Io ritengo che esista una enorme ipocrisia, perchè da un lato la vendita di semi è commercio lecito, dall'altro si contesta che la vendita dei semi è atto presupposto per la coltivazione, oppure costituisce atto di induzione o proselitismo.
La giurisprudenza, allo stato, non aiuta, perchè le corrente di pensiero sono diverse tra loro e la S.C. di Cassazione ha assunto una posizione di assoluta chiusura rispetto alla problematica, assumendo decisioni che penalizzano - anche ingiustamente a mio parere - un'attività di vendita, pur in assenza di elementi di specifica colpevolezza.
Uno degli elementi che si evocano per potere affermare la responsabilità penale dei commercianti di semi consiste proprio nella contestuale commercializzazione di semi e di strumenti o prodotti necessari alla coltivazione.
Ritengo che si debba contestare vigorosamente questo indirizzo, perchè è notorio che la coltivazione di canapa non richiede formule e metodiche differenti dalla coltivazione di qualsiasi altra tipologia di pianta (pomodori, verdure etc., sicchè la vendita di attrezzi per la coltivazione appare una condotta per nulla collegabile eziologicamente all'uso di semi per la produzione di piante.
E' però evidente che, allo stato, di certezza nessuno è portatore e le prossime settimane e vari processi in corso potranno darci risposte più adeguate.
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Ha risposto Carlo Alberto Zaina: http://www.aduc.it/info/zaina.php
 
 
 
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