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Indagato
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Lettera 
20 novembre 2010 0:00
 
Salve. Questa è la mia storia: L'anno scorso io ed i miei 3 coinquilini decidemmo di comune accordo di coltivare delle piante di canapa per uso personale, e dato che non avevamo spazio decidemmo di metterle nel bagno della mia camera. Andò tutto a buon fine, a maggio ci dividemmo il raccolto ed ognuno, chi prima, chi dopo, tornammo ai nostri paesi d'origine. A fine settembre un mio coinquilino, X, è stato arrestato per aver comprato della marijuana fuori da un locale e dopo una perquisizione a casa hanno rinvenuto marijuana (che secondo me sono foglie) ed i resti della coltivazione dell'anno scorso: i vasi con i fusti, lampada e fertilizzanti. X era già tornato da circa due settimane prima che lo arrestassero mentre noi altri non ritornavamo da maggio. Il punto è che praticamente ieri ci (a me ed un altro coinquilino) hanno convocato in caserma, a lui l'hanno interrogato come testimone dei fatti mentre a me hanno fatto firmare dei fogli dove risulta che sono indagato per avere, testuali parole del verbale, agito in concorso e con più azioni di un medesimo disegno criminoso, illecitamente detenuto ai fini di spaccio marijuana suddivisa in pezzatura di vario peso, nonchè per aver coltivato 9 piante senza autorizzazione... Praticamente l'altro coinquilino interrogato mi ha riferito che dalle domande che gli facevano sembrava che X gli avesse detto che le piante erano solo mie e che lui le innaffiava quando io non c'ero...
In pratica a scaricato tutta la colpa su di me. Io non tornavo da Maggio e non ero a conoscenza che a casa X detenesse marijuana. Gli altri comunque testimonieranno la verità, che le piante erano di tutti e 4 e che comunque dei grammi rinvenuti non ne sapevamo niente non essendo presenti in quella casa da prima dell'estate. Dovrò presentarmi lì con un avvocato e mi interrogheranno, io dirò la verità, cioè che abbiamo coltivato le 9 piante di comune accordo, e che dopo maggio non sono più risalito a L'Aquila, quindi che non so nulla della sostanza rinvenuta a casa. Cosa rischio in pratica? Cosa mi converrebbe fare o dire? Spero mi risponderete al più presto, grazie.
Alessandro, da Tortoreto (TE)

Risposta:
queste sono valutazioni di difesa tecnica che deve fare con il suo legale di fiducia.
 
 
 
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