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art187
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Lettera 
1 marzo 2012 0:00
 
Buona sera, nel gennaio 2011 vengo fermato con a bordo altri due e uno spinello spento nel posacenere, i carabinieri ci dicono di seguirli in caserma con la mia auto parto carico un carabiniere e i due che erano con me e andiamo in caserma, li' dopo averci fatto attendere dalle dieci e mezza a mezzanotte ci contestano il 75 poi mi accompagnano all'ospedale mi prendono le sole urine non mi fanno nessuna visita medica e nessun altro tipo di esame che io ho richiesto e firmato il consenso, non mi hanno nemmeno la visita medica che i carabinieri stessi hanno richiesto. dopo aver fatto pipì in un bicchiere di plastica da caffe' mi fanno andare via con la mia patente e la mia auto. tempo dopo mi notificano che sono indagato per il 187, il prefetto emette a marzo il provvedimento di sospensione per un anno. Prontamente impugno la causa e il giudice di pace annulla il provvedimento tra le tante cose per gravi mancanze in sede istruttoria. Il prefetto di conseguenza revoca i propri provvedimenti e me ne da copia. Fino quà tutto giusto, poi come d'incanto venerdi' scorso mi arriva per posta un decreto penale di condanna di 22500 euro e un anno e sei mesi di ritiro. mi chiedo perchè se è stato revocato poi penalmente hanno proceduto ugualmente e di conseguenza devo andare in tribunale a difendermi da un reato non commesso. Perchè non hanno guardato alla revoca del giudice di pace precedente? (le urine fatte oltre che in un bicchiere di plastica da caffe' non sono mai state confermate dalla medicina legale e sono state buttate via. Mi potete gentilmente dire il perchè di tutto questo e cosa a grandi linea mi devo aspettare
Matteo, da Ferrara (FE)

Risposta:
le sue sono domande più che legittime, nel senso che in un sistema ideale il suo procedimento penale avrebbe dovuto essere archiviato. Purtroppo spesso accade che le Procure utilizzino il procedimento del decreto penale proprio per quei casi in cui la prova è carente o in cui la prescrizione è imminente. Non esiste nessun obbligo, invece, di tener conto della sentenza del Giudice di Pace, in quanto l'autorità giudiziaria penale ha piena autonomia di giudizio. Le consigliamo dunque di proporre in ogni caso opposizione al decreto penale di condanna, in modo che venga definitivamente accertata la sua estraneità all'addebito.
 
 
 
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