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Analisi urine e carabinieri
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Lettera 
17 luglio 2009 0:00
 
Salve, il 21 maggio scorso sono stato fermato mentre ero in auto, per controlli dai carabinieri e dopo aver fatto la perquisizione (risultata negativa) mi hanno chiesto se volevo sottopormi alle analisi delle urine in ospedale, specificando che in caso di rifiuto avrebbero applicato la sanzione massima.
Così ho fatto le analisi e in attesa dei risultati mi hanno preso la patente in via cautelativa per 10 giorni. I risultati sono arrivati quasi 20 giorni dopo e, purtroppo, positivi agli oppiacei.
Successivamente mi è arrivata la sospensione di 6 mesi della prefettura e denunciato per l'art.187 comma 1.
Ma io quel giorno NON ero affatto sotto effetto di alcuno stupefacente! Invece i CC per giustificare la richiesta di analisi hanno scritto sul verbale che io avevo gli 'occhi lucidi e sudorazione'(non so se esiste un modo per 'calcolare' gli occhi lucidi, per la sudorazione, beh c'erano 33 gradi!!!)
Posso fare, secondo voi, ricorso con una qualche speranza di riuscire a dimostrare le mie tesi?
Grazie e cordiali saluti!
Franco, da Bologna (BO)

Risposta:
purtroppo il suo racconto non è inedito, perchè spesso capita ciò che lei racconta.
Il ricorso a pseudo giustificazioni (che non si riesce se non raramente a confutare perchè provengono da militari e godono di una presunzione di veridicità) è strumento che i verbalizzanti adottano ogni qualvolta si rendono conto della fallacia delle verifiche scientifiche svolte.
Sino a che non verranno adottati protocolli di verifica più radicali si incorrerà in situazioni in cui una persona non in stato di alterazione psicofisica, ove presenti tracce di pregressa assunzione sarà equiparato a chi sia stato effettivamente trovato in condizioni di sottoposizione agli stupefacenti.
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Ha risposto Carlo Alberto Zaina, legale: clicca qui
 
 
 
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