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Tabacco e monopolio. Dopo stoccata Ue su concorrenza, liberalizzare contro la clandestinita'?
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Comunicato di Vincenzo Donvito
24 giugno 2010 13:04
 
 L'Italia e' fuorilegge sul mercato delle sigarette. La Corte europea di Giustizia lo ha fatto sapere oggi sentenziando contro la politica dei prezzi minimi fissati per legge che impediscono la concorrenza. E alla contestazione avanzata dal nostro Paese che i prezzi fissi sono un sorta di lotta al consumo, la Corte dice: ad ognuno il suo, lo Stato lavori sull'accisa che al prezzo finale ci pensa il mercato..
Ora, chissa' quanti anni e quanti ricorsi ci vorranno perche' la sentenza della Corte Ue sia applicata sul nostro territorio. Ma nel frattempo una riflessione e' piu' che doverosa.
Siamo sicuri che il monopolio sia la forma migliore per consentire al settore di essere economicamente e legalmente produttivo e, nel contempo, condurre campagne di disincentivo al consumo?
Il fatto stesso che lo Stato lucri su cio' che reputa un danno per la salute dei suoi amministrati, e' sanitariamente, culturalmente, politicamente ed economicamente deplorevole. Un pessimo esempio per le imprese che vivono dell'indotto intorno al monopolio e per i cittadini che, a fronte di questa schizofrenia dello Stato, non percepiscono a pieno le campagne di disincentivazione al consumo.
Se la situazione continua com'e' oggi, non escludiamo che si arrivi ai livelli di vendita dello Stato di New York, dove un pacchetto di sigarette costa mediamente 11 Usd (quasi 9 euro) dopo gli ultimi provvedimenti, ma con la differenza che a New York si puo' trovare una scelta di prezzi notevole e comprare anche online, ma in Italia, dagli attuali 4 euro e rotti per pacchetto non ci saranno alternative qualunque sia il prezzo di vendita perche' imposto.
Da qui al mercato clandestino, per un consumatore medio, il passo e' breve. Mercato clandestino che negli ultimi anni e' sempre in crescita e che ha solo un modo per essere contrastato: la liberalizzazione.
Crediamo che dare un'occhiata a quanto succede oggi con il mercato delle droghe illegali possa essere istruttivo, visto che coi prezzi al dettaglio delle sigarette che lieviteranno e la crescita di domanda clandestina da parte dei consumatori, la delinquenza si organizzera' piu' di quanto fa gia' oggi per essere in grado di fare offerte sul suo mercato clandestino parallelo.
Oppure dovremo aspettare di vedere questure, prefetture e carceri esplodere per star dietro ai consumatori illegali e piccoli spacciatori di tabacco cosi' come oggi avviene per le droghe illegali?
 
 
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