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Lezioni di vita a scuola. Bene, il Sindaco di Firenze. Come andare oltre la propaganda
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Comunicato di Vincenzo Donvito
12 aprile 2018 12:56
 
 Lanciata in grande stile l’iniziativa del Sindaco di Firenze, Dario Nardella, per quella che lui chiama “Lezioni di vita a scuola” (1). Una sorta di educazione civica che dovrebbe essere di un’ora a settimana nella scuola dell’obbligo. Aspettiamo di vedere il progetto di legge di iniziativa popolare su cui il Sindaco conta di raccogliere le 50 mila firme necessarie per il deposito al Parlamento, ma ci si consenta, nelle prime informazioni che sono state filtrate, di sollevare alcune problematiche che -speriamo- siano poi in qualche modo recepite.
La prima e’ relativa al testo del pdl. Perche’ solo 1 ora alla settimana? Siccome non si dovrebbe trattare solo di educazione alla politica, ma alla civicita’ (di cui la politica e’ parte), crediamo che abbia bisogno di una maggiore considerazione, quantomeno al pari di altre materie altrettanto importanti, come -per esempio- storia e geografia, e in considerazione del fatto che l’uso della cittadinanza su cui si dovrebbero informare e formare gli studenti, non e’ solo quella italiana, ma anche europea (Ue) e mondiale (Onu e altro).
La seconda e’ nella considerazione delle politiche comunali.
Codice della strada. Nella sua intervista che abbiamo linkato, Nardella dice: «Pensare di usare solo multe e sanzioni per correggere i comportamenti dei cittadini o per costruire dei buoni cittadini è come cercare di svuotare l’oceano con il secchiello. La soluzione è la scuola. E da qui che bisogna ripartire per sensibilizzare le persone. Quando le nostre città sono sporche la domanda che dobbiamo farci non è: perché non c’è un vigile a multare? Quanto piuttosto: perché c’è qualcuno che le sporca?». Buon proposito che andrebbe esteso a tutta l’attivita’ dell’amministrazione. Per esempio, perche’ continuare a mantenere il multificio per infrazioni al codice della strada, che vede Firenze al primo posto in Italia? Certo, non bisogna violare il codice della strada, ma come il Sindaco si e’ messo una mano sulla coscienza per individuare uno strumento di maggiore affezione dei cittadini con la propria amministrazione comunale e non solo, perche’ il nostro Nardella non si pone anche la domanda se, per quello di sua competenza, stia facendo abbastanza per aiutare i cittadini al rispetto del codice della strada? Possibile che Firenze debba avere il primato italiano per infrazioni? C’e’ un tasso di illiceita’, che matura sulle sponde dell’Arno, piu’ sviluppato che altrove? Non e’ che forse ci sono problemi nella gestione della sicurezza, visto anche che quando si chiama l’altro potere dello Stato (la giustizia) a stabilire chi ha torto o ragione, quasi sempre la ragione viene riconosciuta a chi -multato- ha fatto ricorso?
Prostituzione. Dopo il plof dell’ordinanza che ad avviso del Sindaco avrebbe dovuto emarginare lo scempio umano, estetico e sanitario della prostituzione per strada, il problema non esiste piu’? Non andrebbe forse ripreso facendo tesoro dell’errore gia’ fatto, partendo dal presupposto -proprio come Nardella ci ricorda in altra sede- che non e’ coi divieti che si disciplina la vita e i desideri dei cittadini, ma con la legalita’ e l’educazione alla stessa? Parliamo di non far finta che la prostituzione non esista o sia solo un fatto di polizia, ma -nell’ambito delle leggi esistenti- cercare di regolamentarla con dei parchi ad hoc.
Droghe illegali. E’ una questione simile a quella della prostituzione, solo che, visto il contesto nazionale e mondiale, occorrerebbe un po’ di maggior coraggio. Non e’ certo competenza di un Sindaco legalizzare le droghe oggi illegali si’ da toglierle ai pericoli sanitari e al business della criminalita’ organizzata. Ma come gia’ avviene in tanti Comuni del mondo (Parigi, Berlino, Madrid, per esempio), perche’ non ci si organizza per una riduzione del danno con l’istituzione di luoghi in cui, sanitariamente e logisticamente, sia sicuro il consumo di sostanze da parte dei tossicodipendenti: oltre a luoghi in cui i consumatori di sostanze illegali possano far controllare la “bonta’” di cio’ che si apprestano a trangugiare senza che abbiano un minimo di garanzia sulla potenziale pericolosita’ per la loro salute?
Multe al codice della strada. Prostituzione. Droghe illegali. E ce ne potrebbero essere centinaia di altri… ma abbiamo volutamente fatto questa selezione perche’ si tratta di materie che fanno molto saltare i nervi a tutti quei cittadini che giocoforza sono coinvolti nei risvolti delinquenziali e di insicurezza di queste tematiche.

1 – qui la presentazione dell’iniziativa in un’intervista del Sindaco fiorentino
 
 
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