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Finanziamenti Ue ai coltivatori di tabacco, carcere a chi coltiva una piantina di cannabis
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Comunicato di Pietro Yates Moretti
24 aprile 2008 0:00
 
Con la ratifica italiana della Convenzione Quadro dell’Oms per la lotta al tabagismo (1), anche in Italia sara’ presto vietato vendere sigarette ai minori di 18 anni. E’ l’ultimo di una serie di provvedimenti per contrastare il consumo di tabacco, individuato dalla comunita’ medica quale una delle principali cause di mortalita’. Ma ai visibili e pubblicizzatissimi divieti, agli spot anti-fumo, ai programmi di educazione e rieducazione, non corrisponde altrettanta severita’ nei confronti dei produttori. La Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha appena approvato un prolungamento fino al 2012 del regime di aiuti ai produttori insieme all'aumento al 6 per cento dei trasferimenti destinati al finanziamento del Fondo comunitario del tabacco.
Insomma, i soldi del contribuente europeo sono impiegati contemporaneamente per scoraggiare il consumo di tabacco e per incentivarne la produzione. Incentivi economici che contribuiscono peraltro ad impoverire i produttori dei Paesi piu’ poveri, che difficilmente possono competere con i colleghi occidentali ben finanziati dai soldi dei contribuenti.
Alla faccia della lotta al tabagismo e della liberta’ di mercato. Soprattutto, alla faccia della coerenza nella lotta alle dipendenze o presunte tali. Giunge or ora la sentenza delle sezioni penali unite della Cassazione, secondo cui chi coltiva anche una sola piantina di cannabis per uso personale deve finire in carcere (2). Ricordiamo che a fronte di oltre 4 milioni di morti ogni anno nel mondo per tabagismo, la cannabis non ha causato un solo decesso dimostrabile.
 
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