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Divieto alcolici a Firenze. Ordinanze inutili che non affrontano i problemi. Autodenuncia
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Comunicato di Vincenzo Donvito
10 febbraio 2010 17:37
 
Il Sindaco di Firenze, Matteo Renzi, dopo un'ordinanza che ha vietato la vendita di alcolici da asporto nel centro storico della citta' dalle 22 alle 3, ne ha emesso un'altra in cui si vieta il possesso di alcolici in quantita' superiore al normale uso, e questo per tutto l'arco delle 24 ore. Ordinanze valide fino al 31 maggio, probabilmente perche' dopo quella data verrebbero compromesse le varie iniziative notturne che caratterizzano le estati fiorentine.
Prima di tutto mi autodenuncio, perche' ho l'abitudine di andare ogni tanto al supermercato (quasi sempre in bicicletta) e caricarmi di bottiglie di vino in quantita' tale (anche una ventina) che chiunque potrebbe valutare come sia oltre il mio “normale uso quotidiano”. La prossima volta che vado al supermercato telefonero' ai vigili perche' vengano a prendermi all'uscita del mio supermercato preferito per constatare che venti bottiglie di Chianti, Barbera, Morellino di Scansano, Vermentino, etc. sono ben oltre il mio consumo quotidiano a cena.
Quanto sopra non e' una battuta, ma la conseguenza di quanto puo' accadere con ordinanze che vengono emesse solo per mostrare una mascella dura e sperare che l'esposizione sia di per se' foriera di consapevolezza nei bevitori smodati. E infatti oltre questo non si andra', come sempre accade con tutti i provvedimenti proibizionisti, che' rendono piu' accattivante l'oggetto del divieto, soprattutto se si tratta di un prodotto di largo e diffuso consumo come gli alcolici. Inoltre l'ordinanza produrra' clandestinita', violazioni sistematiche e certezza -nei consumatori- che le norme, se si vuole vivere sereni e in pace, vanno violate: bell'educazione alla legalita'.
I problemi ovviamente sono altri e possono essere affrontati con le norme che gia' ci sono, cioe' quelle relative all'ordine pubblico. Questo perche' non ci sara' una persona che si scoraggera' al consumo in seguito a queste ordinanze e, siccome l'obiettivo e' evitare l'ubriachezza molesta per strada, basta applicare le leggi che ci sono e intensificare la vigilanza nei luoghi piu' delicati. Ma questo, forse, non porta il clamore mediatico a chi si erge a fustigatore di consumi e abitudini individuali nel nome del bene pubblico....
 
 
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