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Controlli antidroga a scuola. Chi paga per risultati inesistenti? Prevenzione legale e sanitaria affidata ai Carabinieri?
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Comunicato di Vincenzo Donvito
11 ottobre 2010 13:35
 
 Blitz antidroga stamane in alcuni istituti superiori di Trapani. Blitz che non sono una novita' per l'Italia in generale, e il cui risultato e' sempre irrisorio rispetto allo spiegamento di mezzi e persone: in genere qualche grammo di sostanze leggere. Oggi il risultato e' stato ancora peggiore: zero. E sembra che, contenti di questo risultato, nei prossimi giorni le autorita' faranno altrettanto in alte scuole della citta' siciliana.
Due solo gli aspetti che ci preoccupano:
- chi paga per questa lotta alla droga con risultati uguali allo zero? Tutti i contribuenti ovviamente sono coinvolti in una strategia di lotta alla droga che colpisce anche i consumatori e non solo spacciatori e produttori. Strategia che, pero', se va avanti cosi' non solo non sembra essere di grande prospettive ma e' anche dannosa: perche' distrarre le forze dell'ordine da controlli su spaccio e produzione... forse perche' questi ambiti sono ampiamente controllati? Ne dubitiamo.
- i Carabinieri di Trapani -e spesso fanno cosi' anche in altre citta'- sono anche entrati nelle aule per dare lezioni su conseguenze penali e sulla salute che l'uso delle droghe illecite provoca. Siamo sicuri che debbano essere le autorita' di sicurezza a parlare agli studenti di diritto e codice penale? E siamo sicuri che debbano essere sempre le medesime autorita' a parlare di pericoli alla salute? Sembrerebbe normale avere dei carabinieri nelle scuole per fare prevenzione penale e sanitaria su droghe piu' pericolose, per esempio, della marijuana, e che mietono una marea di vittime ogni giorno, droghe tipo alcool, tabacco e dipendenze da gioco? Solo a pensarlo verrebbe un sorriso....
Due aspetti che ci confermano che c'e' piu' di qualcosa che non torna nelle politiche di prevenzione, che ci sembrano piu' impostate a strumento di propaganda per cio' che il potere ha deciso debba essere il metodo giusto, che non alla salvaguardia della salute giuridica e sanitaria degli studenti.
 
 
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