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Cannabis terapeutica. Scienza, Parlamento e ora anche giustizia hanno detto si'. E ministro Salute?
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Comunicato di Pietro Yates Moretti
9 febbraio 2010 14:14
 
Per la prima volta in Italia, un tribunale ha riconosciuto il diritto di un malato ad ottenere gratuitamente dalla propria Asl un farmaco a base di cannabis. Il tribunale di Avezzano (L'Aquila) ha dato il via libera in base all'articolo 32 della Costituzione, che riconosce il diritto inviolabile alla salute.
C'e' purtroppo da constatare ancora una volta che per ottenere il rispetto di un diritto costituzionale cosi' elementare, un cittadino e' stato costretto a rivolgersi ad un legale e fare causa. Solo poche aziende sanitarie in Italia, grazie a dirigenti e medici illuminati, rimborsano i farmaci a base di cannabis, che devono essere importati dall'estero attraverso complicate e costose procedure. Questo perche' la politica fatica a decidere sulla base dell'evidenza scientifica, preferendo invece agire sulla base di ideologie che vedono il male in tutto ciò che e' derivato dalla cannabis.
Eppure, persino le organizzazioni mediche più conservatrici come l'American Medical Association hanno da tempo annoverato i farmaci cannabinoidi fra i piu' efficaci contro i sintomi di numerose patologie, dalla sclerosi multipla all'Aids, dal dolore cronico al cancro.
Lo scorso mese, il Senato ha approvato un ordine del giorno bipartisan in cui si chiedeva al Governo di promuovere una sperimentazione per la produzione di farmaci cannabinoidi in Italia. Abbiamo gia' il know-how e istituti pubblici pronti a darsi da fare, il tutto con costi modesti per i cittadini rispetto a quelli che oggi siamo costretti a pagare a produttori farmaceutici stranieri.
Basta la volonta' politica del Governo, e quella in particolare del ministro della Salute Ferruccio Fazio, perche' migliaia di cittadini possano migliorare drasticamente la qualita' della loro vita senza dover ricorrere a spese insostenibili (anche 500 euro al mese) o peggio ancora rischiare il carcere con autocoltivazioni di fortuna o recandosi dal pusher sotto casa.
 
 
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