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Cannabis cosiddetta light. Perbenismo, ipocrisia, violenza…. Guardiamoci negli occhi
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Comunicato di Vincenzo Donvito
22 giugno 2018 10:56
 
 Non ci volevo credere quando ieri ho visto alcune notizie in Rete e poi oggi alcuni quotidiani che hanno anche dedicato all’argomento la prima pagina. E’ la cannabis cosiddetta light, quella che quando la prendi ti dà minori effetti ed eccitazioni delle fantasie erotiche, quando chiudi gli occhi e pensi a quello che ti darebbe piacere. Mi sono letto tutto quello che trovavo perché volevo sapere se era una mia paranoia o altri problemi di chi si pronunciava in merito e -anche- di chi ha scelto di dare un certo rilievo a questo tipo di notizia.
Il CSS (Consiglio Superiore della Sanità) ha detto che questo prodotto non andrebbe venduto. Alcuni politici hanno colto la palla al balzo e si sono lanciati con ulteriore linfa contro la campagna a singhiozzo che portano avanti contro la legalizzazione della cannabis (non do’ link particolari, ché basta andare in web e si è sommersi). E poi anche alcuni scienziati e autorità sanitarie.
Ma vi rendete conto? Un erbetta che quando te la prendi, se hai qualche effetto è perché ti autosuggestioni. Certo, qualcosina fa, ma è sostanzialmente un effetto placebo.
Questo in un Paese dove il fatto che alcune droghe siano illegali è, di conseguenza, uno dei principali hub europei delle droghe che giungono da Oriente e America latina, con beneplacito di mafia, ndrangheta, corone varie e tutte le sigle possibili e immaginabili di quella delinquenza che fa del nostro Paese uno dei più rinomati al mondo. Droghe anche “serie”, tipo eroina e cocaina e la lista infinita delle metamfetamine, mica solo cannabis e -figuriamoci- quella light.
Ebbene, in questo Paese, arretrato -in materia- in modo jurassico rispetto ad altri partner europei e internazionali (come Usa e Canada), in questi giorni si sta scatenando su questa cannabis cosiddetta light. Ma ci prendono per i fondelli? Siamo o non siamo uno dei Paesi più quotati al mondo per la produzione di vino? Si faccia avanti chi sostiene che un bicchiere di Chianti non faccia peggio di un “peo” di una cannetta (figurati se poi è quella cosiddetta light). Crediamo -a parte i soliti imbecilli che vivono di slogan e convincimenti astrali e violenti- che non ci sia nessuno così mentalmente compromesso da sostenerlo. Ebbene, oggi, invece, siamo sommersi di esperti per l’uso della cannabis cosiddetta light: dalle autorità ai personaggi. Come siamo ridotti male. E pensare che io sono tra quelli che quando è all’estero e parla dell’Italia, la elogia per le sue produzioni tipiche...e una di queste, il vino, è tra quelle che altera l’equilibrio mentale. Dobbiamo vietare il vino, anche quello a bassissima gradazione (per fare il paragone con la cannabis cosiddetta light)… suvvia… Lo stesso “suvvia” lo pronunciamo con uno dei tanti piaceri che l’umano sceglie per il proprio corpo. Ma sappiamo che alcuni, per questo, ci considerano dei perversi…. Bah! Guardiamoci nello specchio, poi negli occhi… ed azioniamo cervello e parole.
 
 
 
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