Il Tribunale di Arezzo ha assolto Walter De Benedetto dall’accusa di aver infranto la legge sugli stupefacenti: aveva autocoltivato cannabis per alleviare la sua malattia (artrite reumatoide). La cannabis terapeutica è legale ma la disponibilità del prodotto è al lumicino, per questo De Benedetto era stato costretto alla coltivazione. Una grande mobilitazione, promossa dai radicali e dall’Associazione Luca Coscioni, ha sostenuto il coraggioso paziente, e il magistrato non ha potuto altro che prendere atto della realtà: il fatto non sussiste.
Già
precedenti sentenze avevano assolto persone nella stessa condizione di De Benedetto, e chissà quante altre ce ne saranno ancora. Tutti iter giudiziari civilmente penosi e giuridicamente discutibili. Imputati già di fatto condannati con mesi e anni di tortura civile, intasamento dei tribunali ed energie che lo Stato avrebbe potuto dedicare a colmare i deficit delle leggi in materia.
Chi pagherà oggi per le torture subite da tutti i De Benedetto?
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