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 U.E. - U.E. - Droghe e riduzione danno. Governo italiano mina unita' Ue
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2 marzo 2010 19:20
 
Il governo italiano 'continua a boicottare la politica europea sulle droghe, sia a livello dell'Unione che del gruppo europeo presso l'Onu a Vienna', e il motivo del contendere e' la cosiddetta riduzione del danno. E' quanto sostiene un gruppo di associazioni e operatori italiani impegnati sul fronte delle tossicodipendenze, che hanno inviato una lettera alla presidenza spagnola del gruppo europeo.
Il riferimento e' a quanto reso noto ieri dal sottosegretario Carlo Giovanardi, in merito a una riunione a Bruxelles del Gruppo orizzontale Droga del Consiglio d'Europa, che avrebbe fatto sua la posizione italiana sulla riduzione del danno.
'Il governo italiano - si afferma nella lettera - ha la pretesa di imporre a tutti i Paesi europei quali interventi siano da considerarsi accettabili e quali da mettere al bando, sulla base di pregiudizi ideologici e non di evidenze scientifiche. In questa opera di disturbo, la delegazione italiana ha esibito un documento sulla riduzione del danno che condanna come non accettabili alcune misure gia' applicate da molti Paesi europei (trattamenti con eroina, stanze del consumo e pill testing), millantando che la posizione espressa nel documento sia frutto di un accordo fra il Dipartimento Antidroga e le Ong italiane'. Nella lettera le organizzazioni si dissociano da questa 'visione ideologica della riduzione del danno' e chiariscono che le posizioni italiane non sono un consensus paper concordato fra il Dipartimento e le Ong. I firmatari - tra i quali Giorgio Bignami di Forum Droghe, Leopoldo Grosso del Gruppo Abele, Riccardo De Facci del Cnca, Andrea Gallo della Comunita' San Benedetto al Porto di Genova e Massimo Oldrini della Lega Italiana Lotta Aids - lamentano che il governo italiano sta 'contestando la posizione europea sulla riduzione del danno, frutto di approfonditi negoziati nel corso degli anni e largamente condivisa'. 'Ci rincresce che questa importante questione di salute pubblica sia cosi' strumentalizzata politicamente' si conclude la lettera.

GIOVANARDI, DA ASSOCIAZIONI ANCORA FALSITA' SU RIDUZIONE DANNO - Il Dipartimento Politiche Antidroga risponde a Forum droghe, CNCA, Gruppo Abele, LILA che, con una lettera alla Presidenza spagnola, 'hanno tentato di condizionare il contributo della delegazione italiana al Gruppo Orizzontale droga in materia di riduzione del danno'.
Lo riferisce una nota sottolineando che 'l'iniziativa non ha pero' trovato alcun accoglimento tanto che, al termine dei lavori, e' stato possibile trovare una pozione comune e bilanciata tra tutti gli Stati membri sulle politiche di prevenzione delle patologie correlate alla tossicodipendenza'.
'Contrariamente a quanto affermato dalle ONG - chiarisce il sottosegretaio con delega alle tossicodipendenze, Carlo Giovanardi -, il documento presentato a Bruxelles dal Dipartimento antidroga, non solo e' stato sottoscritto dalle piu' importanti ONG italiane (sia degli operatori del pubblico che del privato sociale), ma, correttamente, riporta anche le posizioni contrarie delle citate ONG in ordine all'esclusione da qualsiasi impiego delle cosiddette 'camere del buco', sulla somministrazione controllata di eroina e sul pill testing'.
E ricorda che 'il documento sulla Prevenzione delle Patologie correlate del Dipartimento e' basato sulle evidenze scientifiche piu' aggiornate e su un approccio che mette al centro degli interventi la persona tossicodipendente e la necessita' di non rinunciare mai alla sua completa riabilitazione e reinserimento sociale e lavorativo. Ecco perche si ritiene, concordemente con la maggioranza delle ONG italiane, che le 'camere del buco', la somministrazione di eroina e altre azioni della cosiddetta riduzione del danno siano da respingere con fermezza. Nessun pregiudizio ideologico, ma una posizione determinata nel non relegare la persona tossicodipendente in squallide condizioni di dipendenza cronica, umanamente non accettabili e scientificamente non corrette.
Infine - conclude - viene da chiedersi perche' i responsabili di queste associazioni, chiamati, peraltro, a concertare le politiche sulle droghe del Governo precedente, non abbiano provveduto, nei due anni della scorsa legislatura, a introdurre nell'Ordinamento e realizzare le misure che adesso reclamano a gran voce'.
 
 
 
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