Sono terminati i test antidroga per i parlamentari. L'iniziativa e' stata promossa dal sottosegretario alle politiche per la famiglia, al contrasto delle tossicodipendenze e al servizio civile, Carlo Giovanardi. Alla prova, volontaria, hanno partecipato 232 parlamentari su 945, quindi, solo il 32% dei nostri eletti ha aderito mentre il restante 68% non ha ritenuto di sottoporsi a verifica, il che potrebbe destare sospetti sulla stragrande maggioranza dei parlamentari.
La domanda che qualcuno potrebbe rivolgere e' la seguente: caro parlamentare, se non hai nulla da nascondere perche' non ti sottoponi al test antidroga? Se non lo fai induci a pensare che vuoi occultare qualcosa. Il venticello del sospetto, come quello della calunnia, fa presto ad insinuarsi nelle menti (deboli) di molti elettori.
Ce' poi il caso di una positivita' riscontrata, il che costituira' elemento di "curiosita'" nei prossimi giorni. L'iniziativa, insomma, invece di tranquillizzare gli italiani sulle capacita' dei propri governanti apportera' ulteriori dubbi.
A codeste, e altre prove, si potrebbero sottoporre i parlamentari e i consiglieri delle varie rappresentanze locali. A riprova di italiche virtu', per esempio, si potrebbe proporre il salto degli eletti nel cerchio di fuoco.
D'altronde non siamo un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori e di trasmigratori?