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Test antidroga per i neopatentati? Una panzana
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Comunicato di Pietro Yates Moretti
14 aprile 2010 17:58
 
 Il test antidroga obbligatorio per ottenere la patente approvato oggi dalla commissione Lavori pubblici del Senato è una panzana demagogica e costosa. A cosa serve un test antidroga fatto ancor prima che si abbia la patente? I test dovrebbero essere fatti per strada ai conducenti di veicoli, neopatentati o meno, e non certo a chi ancora non puo' neanche guidare.
Così come non avrebbe senso obbligare chi vuole la patente a sottoporsi alla prova del palloncino: lo stato di sobrietà al momento in cui si fa la domanda per la patente non implica certo che quel soggetto non guiderà inebriato. In ogni caso, chi chiederà la patente difficilmente si presenterà ai test senza essere certo di risultare 'pulito'.
Temiamo che la ratio -se di questa si può parlare- del test sia tutt'altro che quello di prevenire la guida in stato alterato. I neopantentati sono infatti per la stragrande maggioranza giovani e giovanissimi, sulla cui testa si sta combattendo la guerra alla droga: dai kit antidroga distribuiti gratuitamente ai genitori per testare i figli segretamente, ai cani antidroga che interrompono le lezioni per annusare zainetti e giubbotti, alle proposte di alcuni parlamentari di testare tutti gli studenti di scuole medie e superiori. Tutte strategie che, unite alla disinformazione istituzionale sulle sostanze più diffuse come la cannabis e i suoi effetti addirittura 'mortali', non servono a far diminuire il consumo fra i giovani, che infatti continua ad aumentare.
Sappiamo che fare controlli antidroga per strada, l'unico strumento davvero efficace per ridurre gli incidenti, è molto più difficile e meno popolare che lanciare iniziative apparentemente rassicuranti. Ma umiliare i giovani perche' tali, con test costosi e assolutamente inutili per la sicurezza stradale, ci pare davvero troppo.
 
 
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