La Colombia ha sospeso l'eradicazione forzata della coca, la materia prima per la produzione di cocaina, dopo che il nuovo presidente di sinistra della nazione ha affermato che la guerra alla droga è fallita.

Invece di agire contro i piccoli agricoltori che coltivano le piante, la polizia si concentrerà sull'attaccare le "grandi mafie" più in alto della catena, ha affermato martedì il capo della polizia  Henry Sanabria, in un'intervista al quotidiano El Tiempo.
Nel suo discorso inaugurale di questo mese, il presidente Gustavo Petro ha affermato che la guerra alla droga ha causato la morte di un milione di latinoamericani, senza arginare il flusso di cocaina. La nuova politica potrebbe causare attriti con Washington poiché la Colombia è il più grande produttore mondiale di droga, con una produzione maggiore di Perù e Bolivia messe insieme, oltre ad essere un grande beneficiario degli aiuti statunitensi.
Sanabria ha detto che la polizia ha preso la decisione di sospendere l'eradicazione in attesa di indicazioni da parte del nuovo governo.

Le autorità stanno ancora aiutando con "l'eradicazione volontaria", ha affermato Sanabria, per cui gli agricoltori sono incoraggiati ad eradicare la propria coca in cambio dell'assistenza per coltivare colture legali.

La Colombia ha interrotto l'irrorazione aerea di coca nel 2015 per timore che gli erbicidi utilizzati fossero cancerogeni. Invece, le autorità hanno fatto affidamento sull'invio di lavoratori per dissodare i raccolti a mano, protetti da polizia e cani anti-esplosivi.

La Colombia aveva circa 143.000 ettari piantati con la coca nel 2020, sufficienti per produrre più di 1.200 tonnellate di cocaina, secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine. La lotta tra mafie e guerriglie per il controllo delle regioni di coltivazione della coca è una delle principali cause del caos violento che affligge zone delle campagne colombiane.
(Bloomberg 24/08/2022)
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