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 ITALIA - ITALIA - Presunta narcos rivendicata dalla Russia non viene estradata: si proclama perseguitata politica
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Notizia 
27 agosto 2023 17:32
 
Il ministero della Giustizia, su delega del Guardasigilli Carlo Nordio, anticipa i giudici genovesi che dovevano decidere se dar corso alle richieste di Mosca dopo l’arresto di una quarantenne accusata di narcotraffico: «La detenuta va liberata prima del verdetto». Nel capoluogo ligure le istanze russe in passato erano state comunque già respinte dalle toghe

 «Non può non tenersi conto della situazione, nota alla comunità internazionale, creatasi a seguito dell’invasione militare dell’Ucraina da parte della Federazione Russa», dove «le violazioni dei diritti umani rappresentano allo stato» un elemento «diffuso e non episodico, di carattere sistemico e comunque generalizzato, ulteriormente aggravatosi a seguito del ritiro della Russia dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, con conseguente possibilità di derogare agli obblighi relativi all’effettività del diritto di difesa degli indagati e degli imputati». Con queste parole il ministero della Giustizia e il governo hanno giocato d’anticipo sui giudici, ordinando di rimettere in libertà una ricercata per droga, arrestata a Genova nel luglio scorso su mandato internazionale di Mosca, che chiede(va) contestualmente di estradarla.
E così quella che di norma è una procedura poco più che formale, poiché il ministero stesso si limita in genere a dare l’ok alla misura cautelare in attesa che la magistratura approfondisca meglio la situazione e decida se consegnare o meno la prigioniera al Paese che l’ha richiesta, diventa una scelta fortissimamente politica, di cui si fatica ad afferrare un precedente. Senza trascurare un ulteriore dettaglio: la medesima ricercata, Olga A., quarantenne, è sì di origini bielorusse (paese vassallo di Putin), ma si definisce «dissidente» pur non avendo fornito al momento prove o pubblicazioni a sostegno di questa tesi. Per l’Italia non serve, e le semplici parole dell’inquisita corroborano la scelta di liberarla. Il blitz della poliziaPer ripercorrere il caso è necessario tornare indietro d’un mese abbondante, quando A. viene intercettata nel capoluogo ligure dalla polizia, che aveva ricevuto un input assai preciso. Nei suoi confronti è stato emesso un mandato d’arresto internazionale il 20 maggio precedente, dal tribunale distrettuale di Tverskoy (Mosca). E l’accusa è di «organizzazione criminale, associazione, contrabbando, produzione e vendita di stupefacenti», reati previsti da articoli specifici del codice penale russo per i quali la pena può arrivare a vent’anni. A., secondo le autorità russe, li ha commessi nel 2015, trattando la compravendita di quattro chili di cocaina. Il 19 agosto, assistita dai suoi legali viene interrogata dal giudice della Corte d’appello genovese Vittore Ferraro, che convalida l’arresto e però raccoglie un lungo sfogo della donna: «Sono in conflitto sia con il governo russo sia con quello bielorusso - ripete A. - e il mio compagno è un attivista inviso a entrambi gli esecutivi. Le accuse sono solo un pretesto».

Decisione su delega del ministro
Va fissato a questo punto un elemento nodale: in quel momento si è in piena fase istruttoria, i magistrati attendono ancora che la Russia invii prove e documentazione complete sulla vicenda ed è lontano il giorno in cui la Corte d’appello dovrà decidere se dare l’ok o meno all’estradizione. Ancora: negli ultimi anni e prima del conflitto con Kiev, all’esito di tutte le indagini le toghe italiane hanno sempre respinto le richieste di Mosca, sebbene il ministero avesse in precedenza ratificato la detenzione. Ma stavolta Roma gioca d’anticipo, «ritenuto che nei confronti di A. non potranno essere assunte decisioni favorevoli all’estradizione verso la Federazione Russa». La misura cautelare viene revocata «per delega del ministro della Giustizia» con la firma di Luigi Birritteri, direttore generale reggente per la cooperazione giudiziaria. Olga A. torna libera e può - legittimamente - dribblare l'inseguimento dei russi.

(Matteo Indice su La Stampa del 26/08/2023)

 
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