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Plan Colombia. Secondo giorno della delegazione Usa
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Notizia 
31 agosto 2001 15:43
 
La seconda giornata della delegazione statunitense inviata dal Governo Bush per fare un bilancio del Plan Colombia, composta da 40 funzionari e guidata da Marc Grossman, sottosegretario per gli Affari Politici del Dipartimento di Stato, e' stata all'insegna delle visite alle basi militari.
Alle basi di Tres Esquinas e di Larandia (Caqueta') e' stato fatto notare a Grossmann che dopo il 25 aprile, ovvero dopo la sospensione dell'area di interdizione aerea, e' molto difficile intercettare i voli dei narcotrafficanti. In quella data infatti era stato abbattuto per errore un aereo civile peruviano che passava sopra la zona. Secondo il generale Fabio Velasco, comandante delle Forze Aeree, la sospensione dell'area di interdizione e' costata almeno un 80% di operazioni in meno contro il narcotraffico: "in luglio abbiamo potuto intercettare solo un aereo, mentre nei mesi precedenti le operazioni colpivano almeno 5 aerei di narcotrafficanti".
Nuove basi militari per la Polizia Antinarcotici vengono chieste dalla Colombia. Funzionari colombiani, infatti, ritengono necessario combattere la "risemina" nelle zone delle coltivazioni illecite dopo che sono state distrutte con i gettiti di diserbanti dagli aerei. La politica delle eradicazioni ha bisogno di essere seguita mensilmente per evitare che le coltivazioni una volta distrutte vengano immediatamente riattivate. Da qui' le richieste di nuovi aerei e di nuove basi militari.
Questi i risultati illustrati dalle basi gia' esistenti: in un anno sono stati intercettati 2.759 chili di base di coca, 117 chili di cocaina, 2.134 galloni di cocaina liquida e 180.356 chili di marijuana. Contemporaneamente sono stati distrutti 320 laboratori di stupefacenti, tre piste di atterraggio, 34.774 ettari di piantagioni di cocaina e confiscate 10 barche, 75 automobili e 133 motociclette.
A contorno della seconda giornata di incontri bilaterali e' da segnalare uno scambio di battute tra il cancelliere colombiano e il capo delegazione statunitense. "La Colombia non puo' essere segnalata come una minaccia, ma come una vittima"; a questa affermazione del cancelliere Guillermo Fernandez de Soto, Grossman ha replicato: "il suo Paese non ha questo problema, se non fosse per il consumo degli Stati Uniti. Tutto quello che avviene in Colombia e' da addebitarsi agli Stati Uniti e al resto del mondo".
Un altro argomento caldo e' quello di dovere delle risposte ai malumori della popolazione per i rischi derivati all'irrorazione di sostanze chimiche nelle piantagioni, rischi non solo per la terra ma anche per la popolazione.
Prima di rientrare a Washington, oggi verra' illustrato un bilancio ufficiale della visita.
 
 
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