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 UCRAINA - UCRAINA - Narcotraffico. Nuovo hub verso l'Europa
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14 settembre 2013 10:37
 
L'Ucraina sta diventando il più importante Paese di transito per il traffico di droga verso l'Unione Europea. Secondo le autorità internazionali e ucraine, gli ultimi anni hanno segnato una svolta decisiva nel ruolo dell'ex repubblica sovietica come porta privilegiata d'ingresso per il flusso di stupefacenti in arrivo sia da est che da ovest. I porti sul Mar Nero, a partire da quelli di Odessa e Illicivsk, sono diventati i centri di smistamento principale sia per l'oppio afgano che per la cocaina sudamericana e le vie ucraine verso il continente stanno sostituendo quelle tradizionali da Turchia e Caucaso attraverso i Balcani. Secondo alcune stime il volume del traffico attraverso l'Ucraina è addirittura triplicato nel giro di un paio d'anni, ha sottolineato il settimanale Tyzhden, evidenziando come nel solo 2012 il 70% di tutte le merci contrabbandate nel Paese è stato costituito da droghe di ogni genere. I sequestri effettuati nello scorso anno, 104 kg di cocaina e 7 kg di eroina, sono essenzialmente poca roba e non rispecchiano la vera scala del traffico, che secondo quanto scritto da Tyzhden si è sviluppato in grande stile grazie anche alla corruzione nel sistema amministrativo. Per i cartelli della droga internazionali è facile trovare appoggi tra le autorità portuali e tra i funzionari di confine per far passare senza intoppi le partite destinate ai mercati europei.
Il rapporto 2013 del Dipartimento di Stato americano INCSR (International Narcotics Control Strategy Report) classifica l'ex repubblica sovietica come uno degli hub chiave per il traffico di droga internazionale. Anche se l'Ucraina non è un grande Paese produttore - si legge nel documento - la sua posizione a cavallo di diverse importanti rotte del traffico di droga verso l'Europa occidentale la rende un importante Paese di transito. Numerosi porti dell'Ucraina, sul Mar Nero e sul Mar d'Azov, le sue ampie vie fluviali, e i confini settentrionali e orientali molto permeabili, fanno l'Ucraina attraente per i trafficanti di droga interessati al mercato dell'Unione europea. Secondo il rapporto 2012 dell'Europol sul traffico di stupefacenti, il Mar Nero è il nuovo punto di ingresso della cocaina in Europa. Il valore di mercato del traffico è più che raddoppiato passando dai circa 2 miliardi di dollari di pochi anni fa (equivalenti al 5-6% tutto il volume internazionale) agli attuali 5 miliardi (circa il 10%). La svolta si è avuta da quando dal 2010 le maglie attraverso i Balcani si sono fatte più strette e i baroni sudamericani della cocaina e i re dell'oppio afgani hanno dovuto cercare nuove strade di smistamento. Accanto all'Ucraina anche i due Paesi dell'Unione che si affacciano sul Mar Nero, Romania e Bulgaria, hanno acquistato maggiore importanza nelle strategie della mafia internazionale.
Le direttrici sono appunto quelle dal Sudamerica per la cocaina, dall'Asia centrale per l'oppio, ma anche dall'Africa orientale per l'hashish che attraverso Ucraina e Moldavia finisce nel mercato russo. Una piccola parte del traffico avviene anche in entrata, da ovest e nord-ovest, con le droghe sintetiche che arrivano sulla piazza ucraina da Belgio e Olanda passando per Ungheria e Polonia. Secondo Volodymyr Hoshovskyi, capo del servizio statale per il controllo sugli stupefacenti, i cartelli internazionali sono diventati molto più attivi negli ultimi due anni e il trasporto di droghe sintetiche da Cina e India, via terra attraverso la Russia fino all'Ucraina, è aumentato in maniera rilevante, così come quello di hashish e oppio afgano sempre da Russia e Georgia via mare con destinazione i porti del Mar Nero, soprattutto nel periodo estivo quando i corrieri si nascondono più facilmente tra le masse di turisti e i controlli sono meno attenti. La crescita del traffico attraverso l'Ucraina ha anche come conseguenza che rispetto al passato molta più droga si ferma nel Paese. Anche se le cifre ufficiali dei consumatori di stupefacenti indicano circa 150.000 persone nel 2012, gli esperti parlano di 300-500 mila casi. Nonostante il piano quinquennale partito nel 2010, il governo di Mykola Azarov, non sembra aver trovato la strategia giusta per mettere un freno al consumo e al traffico di droghe nel Paese.
 
 
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