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 COLOMBIA - COLOMBIA - Narcotraffico. Generale sospeso per accordi con bande
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14 febbraio 2022 11:16
 
Il generale Jorge Herrera Diaz, comandante della Sesta divisione dell'esercito colombiano, e' stato sospeso dall'incarico per la presunta alleanza stretta con una banda di narcotrafficanti nella lotta contro la dissidenza delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc). Herrera Diaz e' stato rimosso dall'incarico "essendo di interesse dell'istituzione contribuire a chiarire i fatti", recita una nota dell'esercito. La decisione segue la diffusione sui media locali degli audio di conversazioni tra il comandante e alcuni suoi sottoposti, dai quali pare evincersi un accordo con la banda Los Pocillos. "Loro continuano a controllare il narcotraffico, continuano a delinquere. Io mi riunisco con loro, loro vengono qui e parlo con loro", dice Herrera Diaz che in un altro frammento audio pare ascrivere le sue azioni alla durezza del combattimento ("questa e' una dannata guerra").

In un altro segmento delle conversazioni, non rivelato ai media, il comandante spiegherebbe anche la finalita' dell'accordo, un'azione comune per combattere la dissidenze delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), gli elementi che non hanno aderito agli accordi di pace di fine 2016. L'esercito ha chiesto alla procura di indagare non solo il generale ma anche il "personale militare che ha partecipato alla riunione", elementi che da regolamento avrebbero comunque dovuto denunciare i fatti. L'obiettivo del generale era quello di contrastare il "Fronte X", il gruppo di dissidenti che fa capo al guerrigliero noto con il nomignolo di "Gentil Duarte", uno degli elementi piu' ricercati dalle forze di sicurezza della Colombia. La lotta contro le bande armate, non solo in Colombia, non e' da oggi terreno di complicati intrecci criminali.

A fronte dello strapotere delle bande armate, le formazioni a connotazione ideologica e quelle dedite soprattutto al traffico di stupefacenti, nella regione sono nate diverse formazioni di "autodifesa", privati cittadini o ex militari che hanno imbracciato le armi, in sostituzione degli eserciti regolari. Nate per la difesa delle popolazioni residenti rispetto alla minaccia delle bande armate, le formazioni di autodifesa si sono in fretta trasformate in altri attori criminali sulla complicata scena di violenza, in Colombia e non solo. Uno dei casi piu' noti e' quello delle Auc (Autodefensas unidas de Colombia) che avevano raggiunto una complessa organizzazione militare (21 divisioni) e che, nel 2003, trattarono la loro smobilitazione in un tavolo aperto con il governo dell'allora presidente Alvaro Uribe Velez. Tra i leader delle Auc c'era anche Salvatore Mancuso, figlio di un emigrato napoletano, estradato negli Usa nel 2008. Accusato di oltre 75 mila reati in territorio colombiano, Mancuso ha riconosciuto la partecipazione in almeno 300 omicidi.

La scena criminale locale e' peraltro molto articolata. L'organizzazione piu' potente e' stata a lungo quella delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), gruppo nato per sovvertire lo Stato e nel tempo divenuto uno degli attori principali del narcotraffico. Un lungo processo negoziale, aperto ufficialmente nel settembre del 2012, ha portato a chiudere, quattro anni dopo, un accordo di pace che sarebbe tra le altre cose valso all'allora presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, il Premio Nobel per la Pace. Sotto la mediazione del Regno di Norvegia e di Cuba, le parti hanno accordato un percorso pensato per riportare i guerriglieri nella vita civile e politica del Paese, con l'avvio di una giurisdizione ad hoc che dovrebbe permettere di fare luce sugli episodi di guerra, restituendo verita' e perdono come premessa per una pacificazione del Paese.

L'intesa, ancora oggi con momenti di difficile applicazione, non ha pero' raccolto l'adesione di tutti i membri della guerriglia: diversi elementi, generalmente identificati come "dissidenti delle Farc", hanno infatti deciso di non rinunciare alle armi e di portare avanti le loro azioni sovversive, peraltro da tempo confuse con traffico di stupefacenti e altre azioni criminali. Denunciando il mancato rispetto degli accordi, altri esponenti delle ex Farc hanno deciso nel tempo di rinnegare la firma e tornare a operare nella selva: si tratta di nomi di primo piano della guerriglia, diversi dei quali uccisi a cavallo tra il 2021 e il 2022, che hanno dato vita alla cosiddetta "Seconda Marquetalia", in omaggio al luogo in cui fu dichiarata la prima insurrezione armata.

A questi va aggiunto l'Esercito di liberazione nazionale (Eln), una formazione guerrigliera che si definisce di ispirazione marxista-leninista e a favore della rivoluzione cubana. L'organizzazione, fondata da sacerdoti cattolici radicali, e' tra i principali protagonisti del conflitto interno che attraversa la Colombia dal 1964 e, dal momento in cui le Farc hanno sottoscritto l'accordo di pace definitivo con Bogota', e' di fatto la rete militare armata piu' potente del paese. Ad oggi, secondo alcune stime governative, dispone di circa 2.000 effettivi. Il suo nome e' compreso nella lista dei gruppi terroristici redatta da Colombia, Peru', Stati Uniti, Canada e Unione Europea.
(Nova)
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