Una ricerca che sara' pubblicata su Nature Neuroscienze, numero di settembre, ha portato alla scoperta di un ricettore cerebrale, il mGlur5, che quando entra in azione fa scattare la dipendenza dalla cocaina. La ricerca e' stata realizzata in collaborazione tra il centro Glaxo Smithkline di Verona e l'istituto di Biologia cellulare di Losanna.
Lo studio si e' basato sull'osservazione del comportamento di tre gruppi di topi: selvatici, dipendenti da cocaina e geneticamente modificati, privati del ricettore cerebrale mGlur5. Mentre i topi dipendenti da cocaina continuavano ad autosomministrarsi la droga, quelli privi del ricettore e quelli selvatici, ai quali era stato dato un farmaco che inibisce l'attivita' del ricettore mGlur5, hanno smesso di cercare la cocaina, pur avendola a disposizione; inoltre si comportavano in maniera normale e non avevano gli effetti stimolanti tipici della sostanza. Secondo Emiliangelo Ratti, vicepresidente del centro veronese, "se questi risultati verranno confermati per altri abusi di droghe, i farmaci che agiscono su questo target potrebbero apportare benefici al trattamento della tossicodipendenza".