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Marocco/Spagna. Impegno nella lotta al traffico di droghe: c'e' qualcuno che non la racconta giusta?
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Notizia 
5 settembre 2001 15:14
 
Il Governo spagnolo reagisce all'intervista del re del Marocco, Mohamed VI, al quotidiano francese "Le Figaro" del 4 Settembre, in cui il monarca sosteneva la corresponsabilita' del suo Paese e quello spagnolo nel traffico della droga, nonche' che i suoi mezzi a disposizione per combattere il fenomeno sono limitati.
E lo fa per voce del ministro degli Esteri, Miquel Nada: "Se il Marocco e' a conoscenza di mafie spagnole, che ce lo dica. Siamo coscienti che sulla costa andalusa operano organizzazioni criminali che trafficano con immigrati e droga, e che la distribuzione in grande scala e' nelle mani di gruppi europei".
Inoltre per meglio capire la certezza di cio' che il Marocco fa, e soprattutto di cio' che dice, e' bene sapere che l'ambasciatore marocchino a Madrid, Abdesalam Baraka, in una conferenza stampa, illustrando le azioni del suo Paese per combattere le mafie dell'immigrazione e della droga, oltre a far sapere che ci sono 10 mila persone che, nel nord del Paese, sono impegnate in questa lotta, ha detto che verrebbero spesi 2/3 milioni di Usd al giorno, cioe' l'11,5% del bilancio del Marocco: una spesa simile a quella della Difesa e molto superiore di quella dedicata a combattere l'endemica siccita' del Paese. Ma la sera stessa, dopo che l'agenzia Efe e' stata sollecitata per una conferma di questo importo, la stessa ambasciata marocchina ha rettificato: si tratta di 2/3 milioni di Usd all'anno. "Una cifra ridicola" -dice un diplomatico spagnolo.
A questo si aggiunga il fatto che, prima di questa conferenza stampa, ci sono stati molti annunci governativi -come mai in passato- di diverse operazioni contro tutti i tipi di traffico: quello che il quotidiano marocchino "Al Maghrib" ha ironicamente definito "un'overdose".
 
 
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