La legalizzazione della cannabis, dopo i voti contro PSOE, PP e Vox, è stata respinta con 263 voti contrari, 75 favorevoli e 9 astenuti.
Durante il suo discorso, Íñigo Errejón (Mas Paìs) ha sostenuto che la regolamentazione della cannabis non è uno stimolo per il suo consumo ed ha aggiunto che non sostenere la sua proposta non significa la fine della cannabis in Spagna, ma al contrario, perché il mercato nero mantiene le sue attività. "Il consumo è già un dato di fatto e non si può fare una polizza sanitaria con attività che si svolgono in clandestinità".
L'iniziativa, sostenuta da United We Can, CUP e EH Bildu, tra gli altri, propone un quadro giuridico che regolarizza e depenalizza l'uso della marijuana, la “è un riconoscimento del valore universale, culturale, sociologico, ricreativo, medicinale, commerciale e industriale della pianta «Cannabis Sativa L» in tutte le sue varietà”.
Per quanto riguarda l'uso particolare delle piante, il testo stabilisce i limiti di possesso in 12 piante all'aperto e un massimo di 3.650 grammi per la conservazione del fiore essiccato o 1.000 grammi quando viene estratto in resina. Consente inoltre di trasportare su strade pubbliche senza ostentazione fino a dieci volte la quantità necessaria di consumo giornaliero.
Il testo disciplina e definisce anche la coltivazione professionale, che richiederà la preventiva autorizzazione delle pubbliche amministrazioni, e gli usi medicinali o terapeutici. Inoltre, creerà una Tassa Speciale sulla Cannabis, che non potrà superare un'imposta massima del 35% sul prezzo finale di vendita al pubblico e dalla quale saranno esclusi gli usi medicinali e terapeutici.
Errejón ha annunciato la proposta come una delle più importanti del suo partito e che avrebbe posizionato la Spagna alla testa dell'Europa seguendo il ritmo di altri paesi che sono avanzati su questo tema come l'Uruguay o il Canada.
Il leader di Más País ha difeso la sua proposta su tre aspetti: salute, economia e libertà. Nel primo, perché è un'attività che muove miliardi all'anno in clandestinità e si stima che la sua regolarizzazione crei fino a 100.000 posti di lavoro diretti e una raccolta di 3.300 milioni all'anno.
Errejón ha aggiunto che la proposta include la creazione di un'Agenzia statale e una tassa speciale fino al 35% per finanziare la salute pubblica.
"E' già stato provato, e pesantemente, che l'aumento delle sanzioni non ha indebolito il traffico di droga".
Il dibattito
La questione ha comportato un ampio dibattito con diverse posizioni, da chi ha sostenuto Errejón a chi lo ha indicato come promotore del consumo. Uno dei detrattori è stato il deputato Isidro Martínez Oblanca, del Foro Asturias, che ha sottolineato che "le droghe schiavizzano, distruggono e uccidono".
Non ha condiviso l'opinione di Errejón il deputato del PNV, Josune Gorospe, che pur difendendo la politica di riduzione dei danni del consumo di cannabis, ha criticato che la proposta sia stata fatta troppo in fretta come bandiera politica. "Ci sembra più una proposta omnibus che una proposta ben congegnata, prenditi il ????tuo tempo", ha chiesto.
Mireia Vehí, del CUP, invece, ha espresso il suo sostegno e ha criticato che il proibizionismo non funziona, ma che fa aumentare i consumi e che le mafie continuano a guadagnare di più.
Guillermo Díaz, di Ciudadanos, ha fatto notare che l'intera Camera sta "facendo lo struzzo" e che Más País ha presentato la proposta per "farlo prima di United We Can".
Da parte sua, Marta Rosique, del gruppo repubblicano catalano, ha ricordato che alcune settimane fa hanno presentato un'iniziativa e hanno annunciato che non porranno il veto alla proposta di Errejón ma che discuteranno di questioni in conflitto con i poteri regionali. Anche così, Rosique ha sottolineato che le realtà della cannabis meritano già un quadro normativo.
Da United We Can, Lucía Muñoz, ha spiegato che sostengono il testo come "un punto di partenza", sebbene abbia rimarcato che la sua proposta "è più ampia".
D'altra parte, Juan Luis Steegmann, di Vox, ha criticato che la salute pubblica si finanzi con la legalizzazione della marijuana ed ha totalmente respinto la proposta di generare una popolazione "più drogata" in un "narco-stato".
E infine, e il più atteso, è stato il deputato Daniel Vicente, del PSOE, che ha descritto la proposta come "una legge mal fatta e senza rigore legale".
Quest'ultima posizione è stata la chiave affinché la proposta non ha avuto il supporto necessario, aggiungendosi tra le altre già bocciate in passato.
(Roberto Caubilla su HuffPost del 19/10/2021)
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