"E' il primo spinello, che ti frega, non l'ultimo, come si sente dire tra tossicodipendenti". Lo ha affermato il direttore del Dipartimento Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio,
Giovanni Serpelloni, ospite della trasmissione su Radio2 '28 minuti', condotta da
Barbara Palombelli.
"Quando si accetta di fumare -ha detto Serpelloni- si innesca un processo che non si conosce dove andra' a finire, che annulla la tua volonta' e incide sulla corteccia pre frontale del cervello, quella che controlla i comportamenti volontari, che ci fa discernere i comportamenti giusti da quelli sbagliati, che ci da' la consapevolezza di un problema".
"Dobbiamo pensare -ha spiegato Serpelloni- che il cervello termina la sua maturazione intorno ai 21 anni, usare sostanze neurotossiche, e tutte le droghe lo sono, provoca comunque dei danni sulla normale maturazione. Per questo e' necessario rivalutare il ruolo della famiglia come 'agenzia educativa', cosi' come la scuola, due istituzioni che negli ultimi tempi sono venute a volte a mancare".
Per Serpelloni, "Non dobbiamo demonizzare i genitori o gli insegnanti, ma fare una campagna di sensibilizzazione per fornire loro strumenti culturali ed educativi adeguati".
Quanto ai 'drug test', ha concluso Serpelloni, "sono utili, alcuni sono tecnicamente validi altri meno, ma e' importante come vengono utilizzati, solo all'interno del rapporto genitori e figli e non effettuati dai genitore, ma da professionisti in via riservata col consenso del minore, se lui rifiutasse, avremmo gia' un primo sospetto su cui lavorare senza forzare per effettuare il test. Bisogna spiegare al ragazzo che la preoccupazione dei genitori e' sana e prudente ed e' un bel paradosso che si controlli, ad esempio, la scoliosi degli adolescenti e non si pensi, invece, a prevenire la prima causa di morte tra i diciottenni, per la droga stessa o per le patologie correlate al suo uso, come gli incidenti stradali".