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Italia. Giovanardi: vietato parlare di politiche sulla droga che non siano le mie
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Notizia 
6 novembre 2008 11:45
 
Il provveditore agli Studi di Como, Benedetto Scaglione, dalle pagine del Corriere di Como on line lancia la sua proposta: liberalizzare le droghe leggere per combattere la diffusione a scuola. Proposte che oltre alle critiche del mondo politico cittadino, hanno suscitato la dura reazione del sottososegreatrio alla Presidenza del Consiglio con delega alle tossicodipendenze Carlo Giovanardi: "Si tratta di frasi e proposte totalmente da condannare".  Il dirigente dell`ufficio scolastico provinciale ha cosí dichiarato al quotidiano locale: "Il mercato della droga puó essere sottratto alla malavita solo facendo intervenire in maniera decisa il nostro Stato. Sono quindi favorevole alla liberalizzazione delle droghe leggere che andrebbero vendute in farmacia sotto stretta sorveglianza e con limiti ben precisi". E ancora: "Tutto ció consentirebbe di tenere monitorato questo orribile fenomeno e combatterne la diffusione crescente anche nelle nostre scuole".  E allora "Quis custodiet custodes?" si chiede il senatore Carlo Giovanardi: "Si tratta di frasi e proposte totalmente da condannare e rigettare soprattutto in considerazione del ruolo istituzionale rivestito dal funzionario dello Stato in ambito educativo", sottoline ain unanota.  E anzi "sembra impossibile che ad un uomo di studi possano sfuggire le evidenze scientifiche piú recenti in tema di danni cerebrali provocati dalle droghe che hanno evidenziato in maniera inconfutabile l'alterazione della normale maturazione del cervello degli adolescenti che ne fanno uso", bacchetta il sottosegretario ricordando anche "la grave compromissione dei meccanismi di memorizzazione, dell'attenzione e quindi dell'apprendimento con gravi conseguenze per la capacità cognitive e il rendimento scolastico", per "non parlare poi dell'alterazione dei meccanismi della motivazione e della gratificazione che tali sostanze provocano, riducendo la voglia e la volontà di affrontare e risolvere i problemi e la soddisfazione derivante dal raggiungimento di obiettivi".  Dagli educatori Giovanardi non vuole "rese incondizionate" di fronte agli spacciatori e al problema della diffusione e del consumo giovanile, ma si aspetta che "puntino sul rendere sempre piú consapevoli i ragazzi dei danni provocati dalla droga e dell'opportunità di fare la scelta piú giusta".  Ovvero, conclude il sottosegretario con delega alle tossicodipendenze, "bisogna dire loro chiaramente e senza tentennamenti di non usare alcun tipo di droghe o abusare di alcol". Oltre a questo vale l'obbligo per tutti, "soprattutto se appartenenti ad amministrazioni pubbliche, a vigilare e controllare ció che succede all'interno degli ambienti affidati alla nostra responsabilità, specialmente se frequentati da giovani, che per la loro naturale condizione, sono piú vulnerabile e quindi da proteggere".    
 
 
 
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