Secondo il ministro del Welfare, il leghista Roberto Maroni, "La posizione che il Governo intende tenere in materia di tossicodipendenza e' la volonta' di evitare ogni forma di liberalizzazione. La lotta alla droga deve essere totale e deve coinvolgere le strutture statali e quelle non statali. Da queste e' stato svolto da anni un ruolo di supplenza che va incoraggiato, aiutato e supportato con ogni mezzo". Rita Bernardini, esponente dei Radicali Italiani esorta il ministro a prendere esempio "dalla Spagna di Aznar che, per affrontare la tossicodipendenza piu' pericolosa sta attuando programmi di somministrazione controllata di eroina sull'esempio dell'esperienza svizzera (e dare un'occhiatina ai conservatori inglesi per la cannabis n.d.r.)". Ma la "chicca" vera e propria viene da Michele Bonatesta, esponente di AN e coordinatore nazionale dei comitati contro la droga del partito: "ecco la differenza tra il Governo di centrodestra e il Governo di centrosinistra: la Cdl dice no ad ogni forma di liberalizzazione o di legalizzazione, senza distinzione alcuna tra leggera e pesante, mentre l'Ulivo strizza l'occhio alle politiche antiproibizioniste". Magari!