"Scotland Yard non ha tempo da perdere con i fumatori di spinelli". In parole povere e' stato questo il messaggio lanciato dall'introduzione, in fase sperimentale, del nuovo approccio per combattere l'uso di cannabis da parte dei londinesi. Il progetto pilota, che si avvia nel quartiere londinese di Lambeth, ad alta densita' criminale, limitera' l'azione di polizia al solo sequestro della cannabis ed alla firma di una dichiarazione, senza l'arresto. Brian Paddick, il comandante della polizia locale, che coordinera' il progetto, ha dichiarato al Guardian : "non ho mai incontrato nessuno che abbia commesso un crimine per comprarsi un po' d'erba". "La polizia ha delle priorita' -ha proseguito il questore John Stevens- e dobbiamo concentrarci sul traffico di crack e di cocaina". Come dire: scusate tanto, ma dovremmo lavorare. E la dichiarazione e' quantomeno clamorosa, in un Paese in cui il Governo e' saldamente proibizionista, per non parlare dell'opposizione che ha addirittura chiesto, in passato, la mitica "tolleranza zero", nonostante il giorno dopo alcuni membri dei Tories abbiano dichiarato pubblicamente di aver fatto uso di stupefacenti. Paradossalmente, l'invito viene proprio dalla polizia, che, se estendera' il progetto in tutta la capitale, porterebbe la cannabis ad essere "quasi" legalizzata, per opera non dei legislatori, che se ne guardano bene (dovessero mai perdere due voti) ma per il buon senso delle forze dell'ordine, che in questo caso "fanno" le leggi, o almeno le adattano. E questo non e' un bel segnale.