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 ITALIA - ITALIA - Droga. Matteo Salvini in processione a San Patrignano
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Notizia 
12 gennaio 2020 18:20
 
Dopo Imola, dove in un comizio ha detto che farsi una bottiglia di Lambrusco è meglio di drogarsi, Matteo Salvini ha fatto tappa alla comunita' di San Patrignano, sulle colline riminesi, dove ha pranzato coi circa 1,200 ospiti della struttura di recupero dalle dipendenze. "Oggi ho parlato con qualcuno che ha visto dove c'e' la legalizzazione", ha detto il leader della Lega in un filmato postato su Facebook. "Ero a tavola con una dottoressa che conosce la situazione del Colorado, negli Stati Uniti, dove hanno legalizzato le cosiddette canne. E' aumentato il mercato nero, sono aumentati i reati, i ricoveri, lo spaccio e la distribuzione. Quindi quelli che dicono 'per combattere la mafia dobbiamo legalizzare, dobbiamo distribuire' dicono solo cazzate. La droga fa male senza se e senza ma. Se in Parlamento a gennaio proveranno a riportare lo Stato spacciatore avranno nella Lega le barricate". "Di Maio, Renzi, Zingaretti", ha avvertito l'ex ministro dell'Interno: "Se ci riprovate non ci facciamo uscire dal Parlamento".

“Matteo Salvini non si smentisce mai e anche nella sua passerella a San Patrignano si è prodotto nelle solite battute e falsità, questa volta sui risultati della legalizzazione della cannabis in Colorado. Come dimostrano i report di chi studia seriamente la materia, nello stato dopo cinque anni la legalizzazione va avanti, con più luci che ombre. Nessuno degli undici stati Usa che hanno legalizzato la cannabis è tornato indietro e il fronte della legalizzazione si sta allargando” dichiara Igor Boni, Presidente Radicali Italiani e Jacopo Vasini, candidato radicale in “+Europa Bonaccini Presidente” alle elezioni regionali dell’Emilia Romagna, nella circoscrizione di Rimini.
“Quello che ci ha stupiti – aggiungono – è l’accoglienza trionfale ricevuta dal leader leghista a San Patrignano. Ai responsabili di San Patrignano non interessa forse che durante il primo governo Conte i ministri leghisti Fontana e Locatelli, con delega alle politiche sulle tossicodipendenze, non abbiano fatto nulla? Non hanno neppure pubblicato la relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze entro i termini di legge, resa nota solamente a dicembre dal governo Conte 2.
Chiediamo al Presidente del Consiglio dei ministri di recuperare il tempo perduto consegnando le deleghe a un politico capace e esperto in materia, affinché lavori subito all’organizzazione della Conferenza nazionale sulla Droga, che avrebbe dovuto tenersi ben nove anni fa ai sensi del Testo Unico delle leggi sulle droghe (dell’art. 1, comma 15,  D. lgs. 309/1990).
I Radicali non sono mai stati per il tanto peggio tanto meglio; da quando esistiamo, pur battendoci per una radicale riforma delle politiche sulle droghe in senso antiproibizionista, abbiamo sempre richiamato tutti i governi che si sono succeduti al rispetto delle leggi. La situazione attuale, in cui circolano sempre più droghe che alimentano sempre più mafie (con la cannabis e i suoi consumatori a fare da facile capro espiatorio) è la risultante del fallimento del proibizionismo e del mancato rispetto della legge”.


Qui la processione del candidato della sinistra alle elezioni in E.Romagna
 
 
 
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