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 TUNISIA - TUNISIA - Consumatori cannabis sempre più perseguiti
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Notizia 
6 marzo 2024 15:47
 
 I consumatori di cannabis in Tunisia si trovano coinvolti in una nuova ondata di repressione che ricorda l'era autoritaria del regime di Ben Ali. Attivisti e difensori dei diritti umani sono allarmati dall’intensificazione delle tattiche di stato di polizia sotto il presidente Kais Saied, che ha fatto della lotta contro l’uso e il traffico di droga una pietra angolare dell’agenda della sua amministrazione.

La campagna di repressione
Secondo il rapporto di Nawaat, blog collettivo tunisino indipendente, i consumatori tunisini di cannabis sono oggetto di una repressione senza precedenti, un misto di arresti arbitrari e violazioni dei diritti fondamentali. Nawres Zoghbi Douzi, dell'Alleanza per la Sicurezza e le Libertà (ASL), conferma di prendere di mira i consumatori, indipendentemente dal loro status sociale. Anche il possesso di quantità minime di cannabis può portare alla reclusione ai sensi della draconiana Legge 52, emanata durante l’era Ben Ali.

Questi arresti sono accompagnati da abusi da parte della polizia, con perquisizioni e raid arbitrari che diventano all’ordine del giorno. Douzi sottolinea la necessità di rappresentanza legale durante la custodia della polizia per prevenire ulteriori attacchi e violazioni dei diritti. Inoltre, le disposizioni sulla pena minima previste dalla Legge 52 contribuiscono alla difficile situazione di coloro che sono accusati ingiustamente, spesso senza un giusto processo.

Giovani sacrificati: il costo umano
La repressione colpisce in modo sproporzionato i giovani, che si trovano ad affrontare la detenzione preventiva e la dura realtà della vita carceraria. Nonostante le promesse di un futuro migliore, le politiche del presidente Saied sembrano ignorare la difficile situazione dei giovani, un segmento sempre più intrappolato nella rete degli arresti legati alla droga. La prevalenza del consumo di cannabis tra i giovani tunisini è aumentata, dimostrando il fallimento delle attuali strategie per affrontare le cause profonde dei problemi legati alla droga.

I sostenitori della depenalizzazione dell’uso di cannabis ritengono che ciò potrebbe allentare la pressione sul sistema legale e minare le reti di droga illegale. Wael Zarrouk e il dottor Nabil Ben Salah sostengono un approccio sfumato e sottolineano l’importanza del controllo di qualità e dell’accesso al trattamento della dipendenza.

Mentre la Tunisia è alle prese con le complessità della politica sulla droga, le voci che sostengono il cambiamento sono sempre più emarginate. La paura e la repressione mettono a tacere il dissenso, esacerbando i problemi sociali e di salute pubblica posti dal consumo di droga.

(Newsweed del 05/03/2024)
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