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La conquista del Brasile
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Notizia 
25 maggio 2001 17:18
 
Una volta il Brasile era solo una "terra di passaggio" per la droga. Il progresso, le telecomunicazioni alla portata quasi di tutti, alcune novita' come le casse elettroniche, i voli a basso prezzo e la massiccia costruzione di porti, hanno portato anche il Brasile a conoscere un grande consumo interno di droga, e con esso il denaro sporco e la corruzione. La cocaina e' lo stupefacente che riscuote maggior successo. In polvere, per le classi piu' agiate, o sotto forma di crack, nelle favelas. Ha successo l'hashish e, nei locali, come in tutto il mondo, l'ecstasy spopola. In un'inchiesta fatta su 1900 studenti appartenenti alle classi medie (dato importantissimo quando si parla del Brasile) e' venuto fuori che il 43% di loro ha gia' fatto uso di stupefacenti, e il 19% ha ammesso di aver provato la coca. Il Brasile, pur non producendo droga, e' comunque il maggior fornitore dei prodotti aggiuntivi per produrne, come l'acetone. Inoltre le foreste del nord, sembrano quasi fatte apposta per costruire le piste di atterraggio clandestine, ed il trattato commerciale Mercosur, tra Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay, tra le merci che lascia circolare liberamente, "fa rientrare" anche gli stupefacenti. Il Brasile ha infrastrutture supermoderne, ed una politica da terzo mondo. Il mercato delle droghe porta inevitabilmente con se' anche l'incremento della violenza di strada. Il Brasile e' il Paese dove avvengono piu' omicidi per cause non militari: 26.7 morti per 100.000 abitanti; il dato e' triplicato dal 1985. Il dato di Rio de Janeiro e' ancora piu' alto, 47.9 omicidi ogni 100.000 abitanti, un dato che e' cinque volte superiore a quello di New York, che non ha certo la fama di essere una tranquilla cittadina di provincia. Il 70% di questi reati e' in qualche modo connesso alla droga.
 
 
 
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