Il governo colombiano di Gustavo Petro ha abolito le multe per il possesso di piccole quantità di droga per consentire alla polizia di concentrarsi sulla caccia ai pezzi grossi della coca e non multare i consumatori, poiché la costituzione colombiana consente inoltre il possesso personale di droga.

La misura non modifica le pene fino a 20 anni di carcere per reati di traffico di droga, come previsto dalla legge colombiana, ma pone fine alle multe equivalenti a circa 50 dollari che la polizia infligge ai consumatori. Questo decreto toglie anche alla polizia il potere di sequestrare queste sostanze.

L'ex presidente conservatore, Ivan Duque, non ha tardato a reagire e ha dichiarato che con questa nuova misura "i criminali hanno avuto il loro dicembre", che incoraggerebbe la criminalità e danneggerebbe i bambini, i giovani e le famiglie colombiane.

Gustavo Petro è all'origine di un cambiamento di approccio nella lotta alla droga che la Colombia porta avanti con l'aiuto economico degli Stati Uniti, dove si trova il principale mercato della cocaina sudamericana. Ha inoltre ordinato alle forze di sicurezza di cessare le operazioni contro i piccoli produttori di foglie di coca.

La legalizzazione della cannabis in cantiere
Oltre a questa depenalizzazione di tutte le droghe, i legislatori colombiani stanno lottando contro il tempo per approvare un piano per legalizzare la cannabis prima della fine dell’anno, impedendo così un ripristino del processo legislativo biennale.

La senatrice María José Pizarro, una delle principali promotrici del disegno di legge sulla legalizzazione della cannabis, sostiene l'urgenza dell'azione del Senato prima dell'imminente pausa legislativa. Il disegno di legge è stato sottoposto a tre degli otto dibattiti richiesti, ottenendo l'approvazione della Camera dei Rappresentanti e di una commissione del Senato. Tuttavia, per evitare di riavviare il lungo iter legislativo, dovrà essere adottata dal Senato entro il 16 dicembre. Il senatore Pizarro sottolinea che se non si agisce, la riforma rischia di “affondare” ancora una volta, il che richiede un rapido esame in seduta plenaria.

Anche se quest'anno la legalizzazione della cannabis era quasi entrata in vigore, il processo ha dovuto essere riavviato a causa del rifiuto dell'ultima votazione del Senato. Il ministro della Giustizia Néstor Osuna, facendo eco ai sentimenti espressi in un'audizione al Senato, critica l'impatto di una decennale "guerra fallita" alla droga che ha portato a spargimenti di sangue, conflitti armati e imprese criminali.

(Newsweed del 12/12/2023)

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