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Usa. New York. In alto mare la riforma delle leggi
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Articolo di Alessandro Garzi
25 maggio 2004 19:15
 
Il dibattito che si trascina da anni, nello Stato di New York sulla riforma della legge sulla droga, rientra di diritto nella categoria dei "grandi misteri". Lo scorso anno, si ando' vicinissimi alla riforma. Poi, improvvisamente, sfumo' tutto.
Riepiloghiamo. Punto primo: le leggi antidroga che prendono il nome dell'allora governatore Rockfeller, risalgono ai primi anni '70 e prevedono pene detentive durissime (dai 15 anni all'ergastolo senza possibilita' di recupero) per il possesso di quantita' di stupefacenti non elevatissima.
Punto secondo: nello Stato c'e' una Camera, e c'e' un Senato. Per questione di legge elettorale, le due camere, hanno maggioranze opposte: democratica la prima, repubblicana la seconda.
Punto terzo: entrambe le parti sono d'accordo nel rivedere le leggi, e lo sono da tempo. Ed entrambe le parti sono in accordo per diminuire i termini di carcerazione, visto che la situazione carceraria nello Stato e' insostenibile.
Ma non si trova l'accordo: perche' la camera bassa (democratica) vuole spingere un po' piu' a fondo nel cambiamento delle leggi complessive sulle droghe. I repubblicani del Senato, invece, spingono per una riduzione dei termini di carcerazione solo per i crimini piu' gravi, ma che avrebbero effetto solo su una minoranza di detenuti. I democratici, a loro volta, temono che accettare queste proposte (che sarebbero comunque un passo avanti), li possa privare di un'arma da usare nei confronti della controparte per una riforma complessiva quando il provvedimento arrivera' all'altro ramo. E tutto si ferma.
Giovedi' scorso, il dibattito si e' bloccato per due anni in piu' o in meno. Entrambe le parti vogliono ridurre le pene per i crimini che chiamano "non violenti" di droga (possesso e spaccio, soprattutto). Ma il Senato propone un abbassamento della condanna da 10 a 20 anni. I democratici, chiedono da 8 a 20 anni.
C'e' stato anche chi, per aggirare l'ostacolo ha proposto di portare gli anni di reclusione per questi crimini da 9 a 20. Ma il problema e' forzare i senatori a votare la legge come la voterebbe l'altra camera.
Una delle proposte della parte democratica e' permettere al giudice di indirizzare l'imputato ai servizi di recupero, anziche' in carcere. La risposta, venuta dal senatore Dale M. Volker, repubblicano e' da manuale del perfetto politico: "non siamo d'accordo a dichiararci d'accordo, ma siamo d'accordo a discuterne".
Il problema e' cio' che ne uscira', se sara' la visione democratica o repubblicana della politica sulle droghe: i democratici denunciano che le leggi Rockfeller hanno fatto si' che il 93% dei detenuti appartenga alle cosiddette "minoranze", mentre i dati mostrano che la maggior parte dei consumatori sono bianchi. I repubblicani vogliono una legge "dura" con il crimine e continuare a stare "dalla parte delle vittime", nonostante si dichiarino d'accordo a dimezzare, quasi, gli anni di reclusione per la violazione delle leggi sulla droga.
 
 
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