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 ITALIA - ITALIA - Detenuto tossicodipendente si suicida in carcere a Padova
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Notizia 
6 giugno 2011 15:43
 
A seguire il testo di un comunicato diffuso da Radicali Italiani, Associazione “Il Detenuto Ignoto”, Associazione “Antigone”, Associazione A “Buon Diritto”, Redazione “Radiocarcere”, Redazione “Ristretti Orizzonti”.
Alessandro Giordano, 38 anni, è morto ieri pomeriggio nel carcere “Due Palazzi” di Padova. Era originario di Salerno e stava contando una condanna, che sarebbe terminata nel 2014, per reati legati alla sua condizione di tossicodipendente.
A termini di legge avrebbe potuto essere in “affidamento terapeutico”, invece era in cella - come altri 20mila tossicodipendenti - ed in cella ha lasciato la vita.
Nella Casa di Reclusione di Padova, pur considerata una delle “migliori” d’Italia, è il quarto decesso negli ultimi due mesi e tutte le vittime avevano meno di 40 anni.
Un detenuto si è impiccato, gli altri 3 sono morti per avere inalato del gas ed in questi casi è difficile capire se la loro intenzione era quella di uccidersi, oppure quella di ricercare lo “sballo” sniffando butano.
Tuttavia nella morte di Alessandro c’è un elemento che fa riflettere e bene lo fa Elton Kalica, detenuto al Due Palazzi, nella lettera che segue: solo dieci giorni fa Giordano aveva visto morire uno dei due compagni di cella, anch’egli ucciso dal gas butano.
Impossibile chiamarla “coincidenza”. L’unico sopravvissuto della famigerata cella del IV Reparto adesso sarà aiutato? Oppure sarà destinato ad allungare l’interminabile lista dei “morti di carcere”?
Dal 2000 ad oggi sono ben 1.821 le persone decedute nei penitenziari italiani; tra loro 651 si sono sicuramente suicidate, mentre i casi analoghi a quello di Giordano (dove l’intento suicidario non è certo) solo oltre 100.


 
 
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