Venerdì 26 aprile la provincia canadese della Columbia Britannica ha invertito la sua politica di depenalizzazione di piccole quantità di alcune droghe, in seguito alle critiche sul loro crescente utilizzo negli spazi pubblici.

L'anno scorso, questa provincia dell'ovest del Paese ha deciso di non sanzionare più il possesso di meno di 2,5 grammi di cocaina, eroina, fentanil o altre droghe pesanti per uso personale, per lottare contro la crisi degli oppioidi che stava scatenando caos.
L’obiettivo era quello di non attribuire più lo stigma ai consumatori, ma di renderlo più un problema di salute pubblica.

Ma il consumo di droga nei luoghi pubblici – parchi, strade, spiagge, ospedali, ecc. – è aumentato notevolmente.

"La nostra prima priorità resta la sicurezza. E mentre ci prendiamo cura di coloro che affrontano le dipendenze, non accettiamo disordini nelle strade che facciano preoccupare le persone per la loro sicurezza", ha dichiarato il premier della provincia, il progressista David Eby.

La polizia sarà ora in grado di sequestrare droghe illegali e costringere chi ne fa uso a lasciare l'area o arrestarlo. Ma i piccoli beni rimangono depenalizzati in patria, secondo un comunicato stampa.

Più a sud, lo stato americano dell'Oregon ha annunciato all'inizio di aprile che recriminalizzerà il possesso di piccole quantità di stupefacenti pesanti a partire da settembre, dopo essere stato il primo stato americano a depenalizzare tutte le droghe.

(AFP - France Presse)

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