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Usa. Straight inc.: i panni sporchi dell'ambasciatore
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Articolo di Alessandro Garzi
31 gennaio 2002 19:54
 
Certe notizie non andrebbero date, da parte delle agenzie.
Perche' alcune notizie, messe tra parentesi, poco piu' che aggiuntive, rischiano di farci diventare veramente curiosi.
L'Ansa riportava, qualche giorno fa, che l'ambasciatore Usa in Italia, il miliardario Melvin Sembler, e' andato a visitare la comunita' di Don Mazzi, a Milano.
Fin qui, niente di strano, e una notizia "di routine", un ambasciatore visita una comunita' di recupero per tossicodipendenti. Non c'e' niente di strano, se non fosse per un inciso: "l'ambasciatore Sembler, noto in America per il suo impegno nel recupero dei tossicodipendenti..."
A questo punto si diventa curiosi: esiste Santa Internet, si va su un qualsiasi motore di ricerca e si comincia a "chiedere": chi e' Mel Sembler?
I risultati portano dritti ad una struttura per recupero degli adolescenti tossicodipendenti della quale Sembler fu uno dei maggiori contribuenti negli anni '80: la Straight Inc., con diverse sedi sul territorio nazionale.

Straight, in inglese, puo' prendere il significato di "rigare dritto", e i centri di recupero si basavano piu' o meno su questo concetto. Tanto per cominciare, la Straight, si rivolgeva essenzialmente alle famiglie di adolescenti (circa tra i 13 e i 21 anni) con problemi di droga.
Nasce sul finire degli anni'70 in Florida, dalle tasche di Mel Sembler e di altri "benefattori", sulle ceneri di una organizzazione simile: The Seeds, che, oltre a una struttura di recupero, veniva paragonata ad una vera e propria chiesa (!), dove venivano usati metodi che lo stesso Congresso Usa paragono' al sistema di lavaggio del cervello praticato nella Corea del Nord!

La Straight non era solo una comunita' di recupero dalla droga: era una vera e propria comunita' di recupero... a un certo, determinato stile di vita. Il "target" era quello delle famiglie "perbene", che vedevano con poco favore che il proprio figlio potesse anche soltanto avvicinarsi alle droghe. Non che avere il figlio eroinomane sia il sogno di molti genitori, ma, adesso, non sono molti i padri che manderebbero il figlio in comunita' di recupero per aver fumato uno spinello!
Ma qui stiamo parlando di tempi un po' diversi, siamo nell'America di Reagan, nei primi anni '80, all'inizio della war on drugs, dove la first lady, conio' il famoso slogan just say no, dite semplicemente no alla droga, senza, pero' annunciare le conseguenze che sarebbero toccate a chi avesse detto "si'" alla droga, e da allora, le galere americane iniziarono a riempirsi magicamente...
E Nancy Reagan fu una delle maggiori "testimonial" della Straight, assieme al futuro presidente Usa George Bush senior.

Un ragazzo che veniva mandato alla Straight, doveva sottoporsi ad una "terapia" di almeno sei mesi, nella quale si dovevano passare una serie di "livelli".
Ma, trattandosi di una comunita' "ad ingresso volontario", si dovevano riportare dei "successi", altrimenti, le famiglie non avrebbero piu' mandato i propri figli.
Infatti, rileggendo le "confessioni" dei ragazzi, ci si puo' chiedere che razza di vita avessero fatto fino ad allora: "mi sono fatto di tutto, dalla cannabis all'eroina". A 15 anni?
Allora: cerchiamo di capire bene a chi e' rivolto il programma Straight. Non si parla di giovani venuti da chissa' quale ghetto sfigato di chissa' quale metropoli, si sta parlando di figli di famiglie "perbene"... bacchettoni, religiosi fino al midollo, ultraconservatori che credevano a Nancy Reagan! E' come se, adesso, in Italia, una struttura del genere fosse sponsorizzata da Emilio Fede. Ci sarebbe mezza Italia che non si avvicinerebbe neanche per chiedere un informazione a quella struttura, ma l'altra mezza sarebbe ultraconvinta che, "se lo dice lui..." E per questo "target" sociale, cos'e' la droga? E' lo spinello, siamo negli anni'80, ancora la leggenda del "si comincia da li'" fa proseliti in tutto il mondo. Ma la "droga" porta anche ad una discriminante sociale: sono famiglie conservatrici, e la "figura" dell'hashishomane e' ancora quella dell'hippie, che mette in discussione buona parte dei valori in cui la famiglia crede, adesso, la famiglia che manderebbe il figlio all'ipotetica comunita' sponsorizzata da Fede, cercherebbe qualsiasi metodo pur di evitare che il figlio gli diventi un "no global-drogato-che-spacca-le-vetrine".
Quindi sono ragazzi, magari "beccati" con un po' di "fumo", che vengono mandati in comunita' al grido di "vai a disintossicarti drogato hippie comunista che non sei altro!", e la famiglia, che la droga non sa neanche cosa sia, altrimenti si informerebbe meglio, ma sa che e' una cosa "terribile", il famoso "tunnel", la "peste dei nostri giorni", eccetera, quale comunita' sceglie? Sceglie quella che ha visto sponsorizzare da Nancy Reagan in Tv, ovviamente.

Il ragazzo, viene quindi portato a calci nel sedere alla Straight, o come disse un giudice "se mia figlia fosse drogata la rinchiuderei nel bagagliaio dell'auto e la porterei alla Straight", e loro la devono disintossicare. Quella e' una struttura a pagamento, non e' mica un servizio pubblico, ed e' anche famosissima, dati i testimonial, per essere efficiente. Un po' come se un automobilista, che non conosce assolutamente niente di motori, portasse la sua auto ad un meccanico un po' furbetto: l'auto ha solo bisogno di una regolata a due bulloni, e il meccanico fa credere all'automobilista che c'e' da cambiare tutto il blocco motore.
Questi ragazzini sono li' perche' si fanno le canne, come tantissimi altri, e i loro genitori li trattano come appestati. Li mandano in comunita', la comunita' mica puo' limitarsi a "stringere due bulloni", serve un lavoro fatto per bene, le famiglie devono avere il figli che vorrebbero, altro che spinelli!

Ed il trattamento ricevuto dai ragazzi va verso questo fine.
E come si fa ad ottenere un ottimo risultato? Si devono passare una serie di livelli, per poter essere dichiarati "guariti". Alcuni finiscono in sei mesi, altri sono un po' piu' recalcitranti, serve un po' di tempo di piu'.
Tanto per cominciare, secondo alcune teorie, i ragazzini devono diminuire il proprio "ego". Niente di meglio di una bella vita da caserma, anzi, meglio di una vita da caserma, visto che in queste strutture, gli abusi e il nonnismo hanno un carattere "terapeutico".
Tutto si basa su questo tipo di teorie, e su alcune imposizioni come quella di essere sorvegliati (sebbene da persone dello stesso sesso) anche durante la doccia (da fare puntualmente in comune) e persino quando si fa uso dei servizi igienici.
Il fine giustifica i mezzi, abbiamo detto, le famiglie volevano un "figlio su misura", non un ribelle, e distruggere l'ego di un adolescente e' la cosa piu' semplice che ci sia.
I ragazzi, sempre con questo fine (d'altronde: chi e' che paga?) devono "confessare". Ma cosa gli fai confessare a un ragazzino? Che si e' fatto una canna, e che figura ci fa la struttura? Devono essere presentati piu' dati, c'e' bisogno di pubblicita', i ragazzini devono confessare di piu'. Ma come fai a fargli confessare di piu'? Esiste un metodo vecchio come il mondo: ce lo ha insegnato la Santa Inquisizione: la tortura psicologica, i ragazzini si devono vergognare di quello che hanno fatto. E se non hanno fatto abbastanza, si convincono che hanno fatto di piu'. D'altronde, la struttura precedente alla Straight era stata paragonata alla polizia della Corea del Nord, la stessa Straight e' stata paragonata ai sistemi dei "campi" cinesi (anche se questa accusa non viene da una fonte come il Congresso Usa), insomma, non sono stati fatti riferimenti a metodi liberali e garantisti.

Prendiamo un ragazzino di quindici, sedici anni. Entra alla Straight e gli viene chiesto: "di che tipo di droga hai fatto uso?". Lui rispondera' "qualche canna", cosa vuoi che risponda... Bene, proviamo a tenerlo per quindici giorni segregato, a pane e burro di arachidi (che e' una tortura che e' stata riportata da molti "reduci", non un caso isolato) dopo gli viene chiesto "di che tipo di droga hai fatto uso?" Niente? Proviamo a vedere come reagisci due settimane dormendo quasi niente. Ancora niente? Proviamo a stare chiuso in una stanza di cemento per dodici ore (le timeout rooms). Queste sono tutte torture riportate dai ragazzi, adesso cresciuti, nei vari forum di discussione sull'argomento che si trovano in giro per la Rete. Una curiosita': tra di loro, si chiamano "sopravvissuti".

Le "liste" sottoscritte dai ragazzi, che poi dovevano raccontare le "loro" esperienze in una sorta di "dibattito" con gli altri erano estorte piu' o meno con metodi di questo tipo, segregazione, violenza psicologica, fino, nei casi "limite", ad arrivare ai cari, vecchi pestaggi di gruppo. E le "liste" davano un'ottima pubblicita' alla Straight: "guarda da quante cose li hanno disintossicati", poteva dire chi non conosceva bene la "storia" fino in fondo.
Quei ragazzini a quindici anni avevano fatto di tutto. Si puo' leggere nelle confessioni "mi sono fatto di tutto, dalla cannabis all'eroina, compresi gli allucinogeni". Circa un anno dopo, erano magicamente guariti.
E "chi paga" era contentissimo, gli avevano rimesso il figlio a nuovo, un po' complessato per quello che aveva subito dentro, ma completamente immune dalla "droga". Qualche genitore forse, era un po' stupito: "ma dove accidenti li trovava mio figlio i soldi per comprarsi tutta quella roba li'?". "Grazie" a questo trattamento, ci sono stati diversi casi di suicidio tra i giovani, ma quello che e' ancora piu' agghiacciante e' il dato relativo ai tentativi di suicidio, diffusissimi, secondo i "sopravvissuti", inesistenti secondo la Straight, in quanto i tentativi di un adolescente venivano semplicemente e volutamente ignorati.

Punto due: non stiamo parlando di ex-hippie che praticavano il libero amore, ma non stiamo parlando neanche di genitori "normali", questi ragazzi sono, come sopra, figli di bacchettoni che credono a Nancy Reagan, e, oltre la droga, avevano un "chiodo" fisso: il sesso.
E sul sesso, l'allegra brigata del nostro amico Sembler, dava il meglio di se'. Ragazzi e ragazze separati. Quando, per sbaglio, si incontravano, i ragazzi dovevano abbassare la testa. E i ragazzi, nelle "riunioni" di cui sopra dovevano, non solo raccontare le proprie esperienze in materia, ma anche "confessarsi" e "pentirsi". Ma dovevano pentirsi anche dei pensieri che facevano, in ambito sessuale, per le persone di sesso opposto. E le liste (fatte con gli stessi metodi di quello dell'uso di droghe) si riempivano dei peggiori tipi di rapporti, incesti, e via di questo passo. E confessioni di questo tipo, venivano riportate nei dépliant pubblicitari della Straight, con "storie" come: "Jane, a 16 anni era ancora vergine quando ha iniziato a fumare hashish, ma andando avanti nell'uso di droghe, ha fatto sesso con chiunque compresi uomini piu' anziani di lei", fin qui siamo quasi nella normalita', anche se a questi blocchi sociali non piace, ma Bob, e' stato ripreso con un piede nella fossa, basta pensare che, si legge sul libretto "... a 15 anni e' stato condotto nel mondo delle droghe dopo aver avuto esperienze omosessuali, ed aver fatto sesso con donne ultratrentenni, sua sorella maggiore, il cane di famiglia, e il gatto di un amico". Certo che non ci si puo' nemmeno fidare degli amici! A leggere queste "confessioni" (perche' quella di Bob non e' la sola) anche il piu' fanatico militante del Wwf, inizia a rivalutare la vivisezione!
Nella pagina accanto del libretto, si leggeva che "il programma Straight da' ai giovani l'opportunita' di riappropriarsi delle loro esistenze con l'aiuto, il supporto e la partecipazione delle famiglie. Mi congratulo con la Straight". Firmato: il presidente degli Usa George Bush. L'altro, il padre.
Abbiamo detto che la Straight aveva testimonial importanti, e finirono quasi nel nulla le varie denunce. E come si fa con una forza mediatica del genere, con la First Lady che sponsorizza il programma in Tv, con il successore alla Casa Bianca, che addirittura testimonia sui depliant dell'organizzazione?

Verso la fine degli anni '80, la Straight comincia ad essere un po' sputtanata, per usare un termine che renda bene l'idea. Si moltiplicano le denunce, e quando Bush, nel 1992, perde il potere a favore di Bill Clinton, il programma chiude, ma Sembler, fondatore, con la moglie di questo "impero" di comunita' terapeutiche, era gia' da tre anni ambasciatore degli Stati Uniti in Australia. C'e' chi ha calcolato che tra finanziamenti pubblici, e finanziamenti privati, la Straight abbia incassato dal 1979 al 1993 qualcosa come 100 milioni di dollari.
Adesso la Straight, che gestiva diverse "case" in giro per gli Usa, non esiste piu', o meglio, dato il cattivo nome che si era fatta, sono state fondate altre strutture, simili, che qualcuno ipotizza siano esattamente le stesse cose con nomi diversi, anche se, cambiate le leggi, cambiata soprattutto la cultura delle persone in questi anni, non si hanno segnalazioni di abusi "programmati", "terapeutici" e "a fin di bene" come avveniva nella Straight originale.

Sembler ha degli ottimi rapporti con la famiglia Bush; come sappiamo, infatti, negli Usa la campagna presidenziale ha bisogno di molti soldi, che vengono dati essenzialmente da privati, con dei limiti, che pero', come risulta nel caso di Sembler nelle elezioni dei due Bush alla Casa Bianca, sono facilmente aggirabili (hanno contribuito tutti in famiglia e per qualsiasi cosa che fosse repubblicana). E una volta che colui che hai sponsorizzato, e' stato eletto presidente, e' probabile che ricambi con un piccolo favore. Sembler ha ottenuto l'Australia dopo l'elezione di Bush padre, e l'Italia dopo l'elezione del figlio.
Sotto questa luce, la sua visita alla comunita' di Don Mazzi, e la politica del Governo italiano, che copia il peggio degli Usa (droghe in prima fila) risulta molto meno di "routine" e porta a interrogativi un po' piu' inquietanti.

 
 
 
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