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Usa. La politica del Governatore repubblicano del New Mexico
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Articolo di Vincenzo Donvito
28 aprile 2002 20:14
 
Il Governatore repubblicano dello Stato del New Mexico, Gary Johnson, ha impiegato gli ultimi tre anni del suo mandato scommettendo su una battaglia contro la politica istituzionale di entrambi i due grandi partiti, perorando la causa della legalizzazione della marijuana e delle altre droghe.
La "war on drugs" -dice Johnson- non e' stata solo un colossale fallimento, ma ha creato immensi problemi alla societa' Usa. "Bisognerebbe trattare il problema delle droghe come una questione sanitaria, non come un problema giudiziario", ha detto il Governatore in una intervista nei giorni scorsi all'agenzia di stampa Reuters.
Per capire il personaggio e' bene ricordare che di recente ha corso la maratona di Boston in tre ore, mentre l'anno scorso ha scalato il monte Everest, e che serenamente ammette di consumare con regolarita' marijuana come se fosse un ragazzo, mentre ogni tanto si fa un tiro di cocaina.
"In questo Paese vengono arrestate 1,6 milioni di persone ogni anno, meta' delle quali per questioni di marijuana, e di questi ben il 90% solo per il possesso della sostanza. L'intero sistema giudiziario e' intasato da arresti che hanno a che fare con la droga, senza pero' atti di violenza. Io vivro' per vedere 80 milioni di americani che saranno arrestati per aver commesso, senza violenza, dei reati connessi alle droghe".
Sono diversi anni che questo inusuale politico repubblicano e' sulla breccia. Quando ha vinto le elezioni per la seconda volta, nel 1998, ha messo la legalizzazione delle droghe fra le principali priorita' della sua politica.
La polizia e la giustizia -dice il nostro- dovrebbero interessarsi di quelle persone che realmente possono fare male ad altri, cosi' come chi guida in stato di ebbrezza, e non perseguire coloro che si fanno una canna in casa e non fanno male ad alcuno.
Johnson ha 49 anni ed e' l'ultimo anno in cui sara' Governatore ed ha deciso, non molto tempo fa, di non presentarsi ad alcun altra elezione, ed ha ottenuto alcuni modesti successi legislativi. Ma i capitoli piu' importanti e di vasta portata delle sue proposte, non sono state approvati dal Parlamento del New Mexico, che e' sotto il controllo dei Democratici.
Il Parlamento, che ha sospeso i suoi lavori a meta' febbraio e non si riunira' piu' fino alla scadenza del mandato di governatore di Johnson, ha approvato leggi che consentono ai giudici maggiore flessibilita' nelle sentenze in cui sono coinvolte persone che hanno commesso reati di droga in cui non c'e' stata violenza, e ha consentito che queste persone potessero fare domanda per avere sussidi federali per l'assistenza e buoni-pasto. Inoltre Johnson ha reintrodotto il diritto di voto per chi, colpevole di un crimine, ha interamente scontato la sua pena; ha inoltre consentito ai farmacisti di vendere siringhe ai tossicodipendenti senza che per questo avessero delle conseguenze legali; ed ha fatto in modo che coloro che avessero avuto delle conseguenze sanitarie per gli effetti dell'eroina o dell'oppio, potessero curarsi senza per questo incorrere in conseguenze legali.
I legislatori, pero', hanno bocciato quelle leggi che avevano legalizzato l'uso della marijuana per scopi medici, decriminalizzandone il possesso di piccole quantita'; e quelle leggi che consentivano ai giudici, di fronte a reati di droga senza violenza, di avviare chi se ne era reso colpevole verso trattamenti per il recupero piuttosto che in galera.
Secondo Johnson, il 90% del problemi relativi alle droghe, negli Usa, e' dovuto al fatto che l'uso e' vietato.
"Bisogna dare eroina ai tossicodipendenti in programmi controllati, cosi' come succede a Zurigo, e si evitera' che queste persone commettano reati". "Ci sono 15 mila tossicodipendenti in New Mexico. Essi hanno un solo pensiero nella testa da qui a domani mattina: come e dove trovare la loro sostanza e come pagarla."
Johnson riconosce anche che la "war on drugs" crea discriminazioni contro i neri e gli ispanici. "Se sei arrestato e sei di colore, hai sette probabilita' in piu' di finire in prigione."
Per Johnson e' interessante notare come, tutte le volte che i cittadini o le assemblee legislative hanno avuto occasione di esprimersi sull'uso medico della marijuana, lo hanno fatto a favore.
Secondo il nostro la via migliore per ridurre il consumo delle droghe nei giovani e' attraverso una onesta educazione, non quella specie di propaganda con cui sono bombardati oggi, facendogli credere che si distruggeranno la vita fumando marijuana.
Alla fine del suo mandato istituzionale Johnson ha intenzione di continuare la sua attivita' in materia, cercando di convincere coloro che sono eletti nelle istituzioni, e coloro che si candidano ad esserlo, quali sono i risultati delle attuali folli politiche in materia. "Se si continuera' a criminalizzare l'uso delle droghe, si dovrebbe arrivare a fare altrettanto anche per tabacco ed alcool."
 
 
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