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Usa. Jesse Jackson: "war on drugs inutile, razzista e costosa"
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Articolo di a cura di Alessandro Garzi
15 aprile 2003 20:09
 
Secondo il leader per i diritti civili Jesse Jackson, in un articolo scritto sul quotidiano "Chicago Sun Times", riguardo alla cifra di due milioni di detenuti negli Usa: "il colore della pelle e' sempre rilevante. Il 12% dei giovani di colore compresi tra i 20 e i 34 anni e' dietro le sbarre. Per i bianchi, nella stessa fascia di eta' la percentuale e' dell'1.6%. Una porzione immensa dei detenuti sta scontando la pena per reati in cui non e' stata commessa violenza, in particolare per quelli correlati alle droghe. Per quanto i bianchi facciano uso di stupefacenti quanto i neri".
"Le disparita' -prosegue Jackson- sono sotto gli occhi di tutti: il razzismo della polizia fa si' che molte piu' persone appartenenti alle minoranze vengano arrestate, e la discrezionalita' da parte dei giudici porta gli stessi gruppi a finire piu' facilmente in tribunale". La differenza, secondo Jackson, e' presente anche nelle stesse sentenze, viste le differenze nei giudizi tra i reati commessi per il tipo di cocaina in polvere e quella nota come crack, piu' comune tra gli ambienti delle comunita' nere. Differenze che si notano anche nel modo con cui le sentenze sono emesse, in modo che gli afroamericani si trovino a fare periodi di detenzione piu' lunghi e in condizioni piu'dure.
Ancora: "la politica del mettili dentro e butta la chiave, se appare molto popolare in chiave elettorale, non ha alcun senso. Il carcere insegna il crimine, non ne e' un rimedio. Dovremmo curare i tossicodipendenti anziche' punirli, e recuperare i criminali nonviolenti anziche' abbandonarli. Ma questa politica, oltre a non avere senso, e' anche molto costosa. Costa piu' mantenere un detenuto in galera che mandarlo al college. Stiamo buttando via miliardi di dollari. Adesso, visti i tagli al bilancio di molti enti locali, anche gli amministratori pubblici piu' conservatori, stanno sostituendo la liberta' vigilata alla galera, per ridurre i costi. Di conseguenza, quelle minacce che questi rappresentavano verso la societa', non erano poi cosi' grandi".
 
 
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