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Uganda. La nuova narcolandia africana?
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Articolo di Benedetta Marziali
28 dicembre 2001 21:31
 
Cosa hanno a che fare boom edilizio e incidenti stradali in netto aumento? La polizia e' certa che siano due teste dello stesso mostro: traffico e abuso di droga.
I sintomi di un Paese alla deriva sono denunciati da agenti e membri della Polizia che reclamano maggiore severita' per i narcotrafficanti appellandosi ad un Governo che palleggia di anno in anno le leggi in materia, respingendo o bloccando. I veri padroni sono i trafficanti di droga, imprenditori dalle finanze facili, capaci di produrre, muovere, ma soprattutto riciclare spaventose quantita' di denaro. Con un tale potere contrattuale, la corruzione rappresenta un economico strumento di potere (e di governo) in un Paese in balia degli eventi. In uno scenario come questo e' facile comprendere i denuncianti e la loro richiesta di rimanere anonimi. L'opinione, che i leader del traffico di stupefacenti facciano parte degli ambienti militari-governativi del Paese, e' una certezza condivisa da molti membri della polizia: "Per nostra esperienza sappiamo che uffici governativi sono utilizzati per agevolare i trafficanti di droga o per dirigere direttamente "micro-manovre", parte di una piu' ampia rete di traffico. Per questo riteniamo che il commercio di stupefacenti sia il maggior elemento propulsivo dell'escalation edilizia a Kampala."
Mentre le War on drugs incendiano in terre piu' "fotogeniche", l'Uganda si avvia a diventare l'ennesimo "buco nero" internazionale: Paese di transito, piu' che di consumo, potrebbe trasformarsi in un paradiso legale per narcotrafficanti; i collegamenti aerei garantiscono ai trafficanti il loro commercio, ponendosi tra produttori asiatici (tra i quali sono annoverati anche Pakistan e Afghanistan) e consumatori europei e nordamericani. A conferma della presenza delle grandi "transnazionali" del narcotraffico, i metodi del trasporto: l'iter degli "uomini-mulo" gia' riscontrato in altre realta'. L'esecutivo langue, l'inettitudine e la negligenza sono le cause della denuncia degli uomini della polizia: nel 1999 un trafficante britannico trovato in possesso di 3 chilogrammi di eroina e' stato punito con un'ammenda di poco piu' di 6 mln di lire. A causa del fallimento della legislazione in materia, l'Uganda si e' vista rifiutare i 500.000 Usd stanziati dall'Undcp per la lotta alla droga, un finanziamento di cui hanno beneficiato i vicini Kenya e Tanzania; un isolazionismo rischioso, non solo per il Paese africano.
Dietro l'angolo s'intravede il pericolo di un ennesimo focolaio del Crimine Organizzato, in un Paese che nel silenzio sfugge alle leggi della democrazia e della liberta' divenendo l'avamposto, in terra africana, dei grandi scambi globali di stupefacenti e del riciclaggio di denaro: l'erario di guerriglieri e futuri terroristi. Il leader del Lord's Resistance Army(*) -Joseph Kony- ha finanziato dal 1997 l'artiglieria pesante dei suoi uomini con le messi di marijuana raccolta nelle colline di Ogago -Nord del Paese- poi vendute nel Sud del Sudan ai trafficanti locali.
Una triste storia quella raccontata degli agenti della polizia o un messaggio nella bottiglia che attende di essere raccolto, media permettendo.

(*) Gruppo di fondamentalisti cristiani nato nel 1997. Accusato da numerose associazioni per la difesa dei diritti umani di arruolare migliaia di bambini tra le fila di combattenti.
 
 
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