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Ue. In crescita i trattamenti per i consumatori di cannabis
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Articolo di Donatella Poretti
8 giugno 2004 19:47
 
Il trattamento per i consumatori di cannabis e' in aumento nei Paesi dell'Unione Europea e in alcuni casi e' raddoppiato. Circa 4,5 milioni di europei (pari all'1% dopo l'allargamento) "consuma regolarmente cannabis". Sono dati che rientreranno nel prossimo rapporto 2004 a cura dell'Osservatorio Europeo sulle Droghe e la Tossicodipendenza (Emcdda) e che sono stati resi noti nel primo giorno del Congresso Internazionale "Cannabis - Dalle Tendenze agli Interventi", che si conclude oggi a Estoril, Portogallo.
Per l'Emcdda e' intervenuto Danilo Ballota che ha spiegato come in Europa e' dominante la "percezione" che "la cannabis e' meno pericolosa rispetto alle altre droghe illegali e legali". L'aumento dei trattamenti per questi consumatori potrebbe percio' essere dovuto al fatto che le autorita' mandano sempre meno i consumatori in carcere, e li indirizzano a programmi di cura.
Nell'Unione Europea il consumo delle droghe e' passato "da essere un problema morale e di ordine pubblico ad un problema sociale e di salute". E' significativo infatti che in 17 dei 25 Paesi questa problematica sia di competenza del ministero della Salute, ha spiegato Ballota. Passando in rassegna le diverse politiche in materia di droghe dell'Ue, tutte hanno comunque un punto in comune: la proibizione dell'uso della cannabis, in cio' che poi si differenziano i diversi Paesi e' sulla maniera in cui si punisce, passando dalla pena carceraria a quella di una mera sanzione amministrativa, ma anche sulle modalita' di messa in atto della legislazione.
Le implicazioni del consumo di cannabis vanno oltre gli effetti sul consumatore in senso stretto, visto che questo mercato muove in Europa tra i 10 e i 15 miliardi di euro, ha sottolineato il sociologo francese Alain Labrousse. Inoltre i Paesi produttori sono molte nazioni del Terzo Mondo, e il consumo europeo "e' nel cuore della geopolitica locale e contribuisce al finanziamento dei conflitti". "Per l'Africa subsahariana la cannabis non e' solamente una pianta inoffensiva che alimenta gli usi festivi. La cannabis contribuisce a finanziare guerre e alimentare la corruzione".
L'incontro internazionale sulla cannabis e' stata "una opportunita' storica persa" perche' avrebbe potuto mettere a confronto le diverse sensibilita', invece che schierarsi per la criminalizzazione e mettersi nella "prospettiva persecutoria", e' stato il drastico parere di Miguel Guedes, direttore della rivista bimestrale di impostazione antiproibizionista Cânhamo, il cui primo numero e' appena uscito in Portogallo con una tiratura di 7.500 copie.
Il Congresso era organizzato dall'Instituto da Droga e Toxicodependência, del ministero della Salute (clicca qui).
 
 
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