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Ue. Conferenza a Bruxelles: e' il momento di attaccare il mostro del proibizionismo
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Articolo di Donatella Poretti
15 ottobre 2002 16:16
 
Si e' aperta stamani al Parlamento europeo la conferenza per la riforma antiproibizionista delle convenzioni dell'Onu sulle droghe: "Fuori dall'ombra, chiudere col proibizionismo nel 21esimo Secolo". E proprio i trattati e le norme internazionali sono state al centro dell'attenzione dei lavori della mattinata. Se il 2008, secondo le Nazioni Unite e l'agenzia diretta all'epoca da Pino Arlacchi, era la data entro la quale le droghe dovevano scomparire dalla faccia della terra, a cinque anni da quel termine, l'obbiettivo, non e' solo lontano, ma sembra davvero poco credibile che si possa in qualche modo anche solo intravedere.
"Questo e' il momento giusto per colpire alla testa e al cervello il mostro del proibizionismo" ha detto Arnold Trebach, che con la Lia (Lega Internazionale Antiproibizionista) si sente una sorta di ambasciatore europeo negli Usa, patria della lotta alla droga e delle scelte internazionali della politica proibizionista. "Io amo il mio Paese, io sono un vecchio patriota americano", ma compito di un patriota e' quello di criticare il proprio Paese laddove sbaglia. Trebach vede infatti molto piu' ragionevoli le scelte politiche dei Paesi europei, in testa a tutti l'Olanda. E gli errori sono innumerevoli e soprattutto non esiste un vero motivo alla base di questa guerra che percio' non puo' essere definita in altro modo che "guerra santa".
E' intervenuto anche l'ambasciatore colombiano in Belgio, Roberto Arenas Bonilla, che non ha fatto altro che sottolineare la lapalissiana situazione di un Paese, il suo, in cui la violenza del narcotraffico mina alla radice la democrazia di interi Stati. Non esiste piu' la distinzione tra Paesi produttori e consumatori, e seguendo la regola base del mercato dove c'e' la domanda c'e' l'offerta, e ancorche' ci sia un rischio data l'illegalita' delle operazioni il lucro e' troppo elevato perche' non prosegua il commercio. L'attacco contro questo pericolo deve essere portato avanti a livello internazionale sui diversi fronti: dalla produzione delle droghe, al riciclaggio del denaro alla vendita di armi, fino alla riduzione della domanda con strategie di informazione e prevenzione.
Sono intervenuti anche gli europarlamentari radicali Marco Cappato, Maurizio Turco e Marco Pannella, e il liberaldemocratico Chris Davies, che con Cappato e' protagonista di una serie di disobbedienze civili a Manchester di cessione gratuita di stupefacenti. Marco Pannella ha ampliato il discorso antiproibizionista anche ad altri campi, dal proibizionismo dell'alcol nei Paesi arabi a quello sulla ricerca scientifica, veri e propri flagelli di un'ideologia, quella del proibizionismo che attraverso delle leggi vanno contro natura creando degli obbrobri.
La conferenza si chiudera' domani sera, ma si puo' seguire in diretta sul sito Internet di Radio Radicale.
 
 
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