Un codice etico antidroga per tutti i dipendenti comunali, per gli assessori, i consiglieri comunali e per i più stretti collaboratori del primo cittadino, con l'esecuzione di test, su base volontaria, finalizzati a riscontrare l'eventuale uso di sostanze stupefacenti. Ad annunciarlo è il sindaco di Pescara, Carlo Masci, dopo che la scorsa settimana un dirigente comunale del settore dei Lavori pubblici è stato arrestato per corruzione nell'ambito di un'inchiesta da cui è emerso anche l'uso di droga.
E così avranno risolto il problema della presenza di droga illegale nel Comune, presenza in combutta con la corruzione e il malgoverno? Il test dell’ignoranza, lo possiamo definire, ché a parte la cannabis la cui presenza nel sangue dopo il consumo si manifesta anche dopo un mese, per il resto è solo… fumo. Quindi un test, sostanzialmente, per individuare chi si è fatto uno spinello… e dopo che lo scoprono che fanno? Licenziamenti? Riduzione stipendio? Denuncia alle autorità che - leggi vigenti - a meno che non dimostrino che ci sia il sospetto di spaccio, al massimo fanno una segnalazione?
Test anche dell’ignoranza, usato strumentalmente per dimostrare una loro attività contro il presunto pericolo del consumo di droga presso funzionari e impiegati del Comune che sono corrotti perché consumano droghe. L’intento del Sindaco è quello di tenere buono il proprio elettorato (“se c’è droga e si sgomina, via anche la corruzione”)... ma il risultato è di rendersi ridicoli…
A noi questo episodio ci serve per stigmatizzare un modo di operare che deriva dall’ignoranza. Forse il Sindaco e il proprio staff non sanno neanche di cosa stanno parlando e cosa stanno minacciando, ma sono palesemente lo specchio di una politica e una cultura sulle droghe basata su disinformazione, ignoranza e demonizzazione, tutto acuito dall'illegalità di queste sostanze.
Anche questo è il proibizionismo, la mancanza di legalizzazione, di informazione, di prevenzione sul conosciuto e, di conseguenza, la mancanza di politiche che realmente affrontino il problema droghe per quello che è, sanitario e culturale, e non lo usino come spauracchio e paravento dei propri deficit amministrativi.
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