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Spagna. Riduzione del danno nelle carceri
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Articolo di Rosa a Marca
28 novembre 2002 17:05
 
Lo studio "Relazione tra trattamento della tossicodipendenza e recidivita' nel commettere reati" dimostra come i detenuti soggetti a programmi di disassuefazione presentino una migliore evoluzione penitenziaria. Questi i dati illustrati dallo psicologo Jose' Sanchez Isidoro, dell'equipe sociosanitaria nel centro penitenziario di Madrid IV (Navalcarnero): solo il 15% dei reclusi sottoposti a progetti di disassuefazione torna in prigione nel giro di tre anni per aver commesso un nuovo reato, mentre la quota dei recidivi sale al 42% tra coloro che non hanno seguito alcun programma. La differenza di 27 punti percentuali ne dimostra i benefici e induce a proseguire per questa strada. I carcerati attualmente sottoposti a cura metadonica e di disassuefazione sono 29.173, contro i 4.595 del 1994. L'altra conclusione dello studio, avviato nel 1993, e' che il livello di efficacia nel trattamento dei tossici in carcere e' molto simile a quello che si ottiene all'esterno, con un dato positivo aggiunto: il numero degli abbandoni e' piu' basso.
Ma qual'e' il profilo del drogato recluso? Ha circa trent'anni, e' stato piu' volte in prigione avendo cominciato la sua "carriera" verso i vent'anni, di solito per reati contro la proprieta'. E' eroinomane, ma ha assunto anche altre droghe, dall'hashish agli psicofarmaci.
Piu' della meta' di queste persone e' stata in trattamento una o piu' volte, per una durata media di 6 - 7 mesi.
Le conclusioni del direttore generale delle Istituzioni Penitenziarie, Angel Yuste
E' importante adeguare l'intervento alle necessita' del singolo. "Non e' opportuno determinare un'unica modalita' terapeutica per tutti, data la diversita' dei problemi, l'esistenza di vari sottogruppi di detenuti con necessita' diverse, incluse le differenze legate all'evoluzione e al momento del processo terapeutico".
Yuste ha spiegato che gli obiettivi specifici di intervento devono mirare alla prevenzione e alla riduzione del danno e dei rischi legati al consumo di droghe, e possibilmente a ottenere periodi di astinenza per rompere con la dipendenza dalle sostanze.
 
 
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