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Spagna. Nel Principato delle Asturie si evita il dibattito sulla legalizzazione
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Articolo di Donatella Poretti
9 ottobre 2002 20:21
 
La Junta General del Principato delle Asturie ha evitato venerdi' scorso l'apertura del dibattito sulla legalizzazione della cannabis. Durante il dibattito sul Plan sobre Drogas (2001-2003) del Principato, presentato dal consigliere alla Salute (una via di mezzo tra l'assessore regionale e il ministro), Francisco Sevilla, la deputata della Izquierda Unida (Iu), Noemí Martín, si e' ritrovata sola a presentare una proposta di risoluzione per cercare di aprire un dibattito sulle scelte politiche in materia di droghe. Il Plan secondo l'illustrazione del consigliere alla Salute, riunisce le misure necessarie per prevenire, curare e reinserire i tossicodipendenti asturiani, riconoscendo la dipendenza un problema sociale e sanitario. Per il Plan sono stati previsti 16,27 milioni di euro nel periodo 2001-2003. Sevilla, ha sottolineato come in tre anni di amministrazione socialista le risorse destinate alla tossicodipendenza sono aumentate del 70%.
La Martín, nel suo intervento ha riconosciuto che il testo presentato dall'esecutivo "puo' essere uno strumento buono nella lotta contro le droghe", e che per la prima volta si prende atto che "esistono anche qui da noi". Ecco perche' secondo la parlamentare "la legislazione si deve adeguare alla realta'", chiedendo al Governo di aprire un dibattito sulla legalizzazione della cannabis. "Qual'e' il criterio che permette il consumo di alcol e non quello della cannabis?", alla domanda retorica la deputata si e' anche risposta: "si basa piu' sui pregiudizi che sui criteri scientifici", "non si capisce perche' per consumare questa sostanza si puo' finire in carcere, mentre se si guida ubriachi al massimo si rischia una multa".
Il fervore della deputata della Izquierda Unida, tuttavia non ha trovato eco nei suoi colleghi. Dai banchi del partito socialista, la deputata Ana Rosa Migoya, si e' limitata a valutare il Plan "buono, coraggioso e con obbiettivi ambiziosi". Peggio e' andata con l'intervento del popolare Saúl Torga, che con enfasi ha denunciato come non si possa permettere che "in maniera incontrollata" ci siano giovani, senza aspettative di lavoro, "che vivono solo per disinibirsi il fine settimana rischiando l'intossicazione e, molte volte, con i soldi dei nonni". Dall'Unión Renovadora Asturiana, il terzo gruppo presente nel parlamento delle Asturie, si sono limitati a definire il Plan "dalle buone intenzioni", criticando tuttavia il fatto che arrivasse alla Camera solo al termine della legislatura.
 
 
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