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Spagna. Andalusia: ok definitivo all'eroina terapeutica
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Articolo di Donatella Poretti
23 aprile 2002 19:37
 

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"Ora non ci sono piu' passaggi amministrativi da superare. Il programma iniziera' a settembre, disporremo dei risultati finali nel 2003, e nel 2004 saranno gia' verificati", cosi' Isaias Pérez Saldaña, il consigliere andaluso agli Affari Sociali, ha confermato ieri al Senato il via libero definitivo al Pepsa, il Piano Sperimentale di Prescrizione di Stupefacenti dell'Andalusia.
Ci sono voluti piu' di tre anni, da quando la Comunidad Autonoma, visto il programma svizzero di somministrazione controllata di eroina, decise di seguire l'esempio e di proporre cosi' un progetto andaluso. La prima contrarieta' del Piano Nazionale sulle Droghe fu superata sia con l'apporto di alcune modifiche al progetto iniziale, ma soprattutto con il pronunciamento dell'Oms, l'Organizzazione Mondiale della Sanita', che dichiaro' positiva la sperimentazione svizzera. Il via libero definitivo dell'Agenzia del Farmaco, giunto venerdi' scorso, e' stato cosi' l'ultimo atto del lungo iter di autorizzazioni e commissioni speciali che hanno analizzato, e alla fine autorizzato, la Junta andalusa a questo programma di riduzione del danno. Il primo in Spagna, ma che probabilmente non sara' l'unico, infatti sono in iter altre richieste simili da parte, ad esempio, della Catalogna.
"Nel migliore dei casi, le persone che volontariamente hanno aderito al programma entreranno a far parte di un altro programma standard. Nel peggiore dei casi, si proseguira' a somministrargli eroina", Pérez Saldaña e' chiaro su uno dei punti polemici che e' ancora rimasto aperto, ovvero su cosa accadra' alla fine del progetto sperimentale. "Non si potra' impedire. Se la salute di una persona migliora con questa sostanza durante il programma, si dovra' proseguire anche dopo, esattamente come un malato di cancro riceve la morfina, un derivato dell'eroina".
Per la Junta questa posizione e' coerente con tutta l'impostazione e con l'obbiettivo del Pepsa: "piu' che risolvere una dipendenza, si tratta di reinserire queste persone. Se qualcuno riuscira' a vincere l'astinenza, sara' una cosa positiva, ma non e' questo l'obbiettivo del progetto". Infatti sono piu' di 3.500 gli eroinomani andalusi, che non rispondono alle terapie metadoniche, i destinatari di questa sperimentazione. "Una popolazione invecchiata, che si rifugia nella marginalita' e nella delinquenza", sono sempre le parole di Pérez Saldaña, che descrive la tipologia dei pazienti a cui rivolgere la nuova formula di riduzione del danno a base di eroina, tutte persone che hanno fallito almeno due terapie classiche a base di metadone orale, per cui si cerchera' di "migliorare la loro salute, integrarli nella societa', abbassando cosi' i livelli di delinquenza e narcotraffico".
Per nove mesi, sia i 120 che riceveranno eroina per via endovenosa, che i 120 del gruppo di controllo con il metadone, avranno un salario sociale di 450 euro, equivalente al salario minimo, in modo da poter vivere con un minimo di dignita'. Avranno anche dei doveri, tra cui quello di frequentare quotidianamente gli uffici di collocamento e i corsi di formazione lavoro. Tre volte al giorno inoltre si dovranno presentare nei centri di distribuzione e seguiranno dei programmi personalizzati. Non verra' rivelata l'esatta ubicazione di questi centri per evitare il rifiuto del quartiere, ma saranno a Granada e a La Linea de la Concepcion (Cádiz).
Tutto il programma puo' contare su un presupposto economico di 4,8 milioni di euro, di cui il 10% servira' per la fabbricazione dell'eroina, che verra' raffinata in laboratori nazionali e stranieri.
Le prime reazioni alla partenza del Pepsa sono state tutte positive. L'unico a dir poco tiepido e' stato il portavoce del Piano nazionale sulle Droghe, Javier Hernández, dopo avere segnalato la necessita' di "rigore e prudenza" ha precisato che "l'Agenzia del Farmaco ha deciso di approvare il progetto, e noi, come non poteva essere altrimenti, abbiamo rispettato il criterio della Sanita'". Il direttore generale della Fad, Fondazione di Aiuto alla Tossicodipendenza, Ignacio Calderón, ha espresso una valutazione positiva, visto che "aiutera' una collettivita' specifica e attualmente senza risposta", se la somministrazione di eroina "migliorera' la qualita' della vita di alcune persone, queste potrebbero anche decidere di abbandonare il suo consumo". Antoni Gual, presidente della Societa' spagnola di Tossicomania, dopo avere definito "rigoroso" il progetto e aver mostrato il suo sostegno, ha sottolineato che l'eroina puo' essere una valida "alternativa per gli eroinomani che si trovano in una situazione piu' grave, che non risultano avvicinabili alle terapie con il metadone". L'Unad, l'Unione spagnola delle associazioni e enti di attenzione al tossicodipendente, con il suo presidente, Antonio Escobar, ha plaudito al progetto, mettendo tuttavia in guardia dal rischio che non si trasformi in "una mera dispensazione".
In tutta la Spagna gli ultimi dati parlano di 125 mila eroinomani. Mentre sono altre le droghe in crescita e che suscitano maggiori allarmi, dalle pasticche alla cocaina, mentre l'eroina, dopo una rapida espansione negli anni Settanta e Ottanta, dal 1995 registra un continuo calo. Tuttavia l'eroina e' lo stupefacente piu' rilevante negli interventi di urgenza ospedaliera. Delle 51.191 accettazioni al Pronto Soccorso del 1999, il 73% erano in relazione all'eroina, per quanto, poi, la diffusione dei programmi metadonici ha registrato un calo anche di questo tipo di problematiche negli ultimi anni. Nel 2000 infatti circa 80 mila eroinomani hanno ricevuto questo tipo di trattamento, il 173% in piu' rispetto al 1995.
Se a settembre partira' quindi il progetto andaluso, avra' da aspettare ancora tre mesi prima di avere tutte le autorizzazioni necessarie dall'Agenzia del Farmaco, quello catalano. Si trattera' sempre di somministrazione controllata di eroina, non per via endovenosa, ma per via orale. Saranno 180 i pazienti, divisi in quattro gruppi di 45, ai quali verra' somministrata per sei mesi eroina, morfina e metadone con l'obbiettivo di poter comparare l'efficacia dei diversi trattamenti.

 
 
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