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Santo Domingo. Deportate vittime della "war on drugs" americana
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Articolo di a cura di Katia Moscano
14 giugno 2003 17:29
 
Il quotidiano inglese "The Guardian" raccoglie oggi la storia dei disperati dominicani che vengono rimpatriati nel loro Paese d'origine dal Governo degli Stati Uniti, molti dei quali non rivedranno piu'i familiari, che continuano la loro vita nelle diverse enclave etniche nel Bronx, a Miami o a Boston.
La vicenda dei deportati dominicani inizio' nei primi anni `90 come parte della "war on drugs" statunitense, che e' costata ai contribuenti piu' di 150 miliardi di dollari, senza sortire alcun effetto sia nella riduzione dell'offerta che della domanda.
Centinaia di migliaia di poveri e lavoratori sono stati condannati a 5, 10, 15 fino a 20 anni di prigione per qualche grammo di cocaina, di crack o di marijuana. Tra questi ci sono stati, forse, un paio di grossi trafficanti, ma tutti gli altri erano pesci piccoli. Al loro rimpatrio hanno contribuito vari impedimenti, come la mancanza di conoscenze legali, la scarsa padronanza dell'inglese, pochi soldi o lo stigma della razza.
Seduto su una panchina del "Parque Colon" nella zona coloniale di Santo Domingo, Javier descrive il suo arrivo nel marzo 2001 dopo 7 anni di prigione statale a New York. "Ho tutti i documenti in regola per poter rimanere negli Usa, ho la green card, le ricevute delle tasse pagate, il mio social security (codice fiscale, ndr), ma come mai mi hanno rimpatriato? Qui sono marchiato e non trovo un buon lavoro. Cosa ho fatto? Ho venduto della morfina, credo, sotto banco, ho scontato anni di prigione e ora sono qui, con la mia famiglia rimasta a New York".
Come questa, ci sono altre 20 mila storie di residenti legalmente negli Stati Uniti e "cacciati via" negli ultimi 10 anni.
Sfortunatamente per loro, nel 1996 il Congresso ha approvato una legge "Reform and Immigrant Responsibility Act", la quale consente il rimpatrio, senza possibilita' di appello, degli stranieri riconosciuti colpevoli di gravi reati. Un aspetto fondamentale della legge e' l'aumento della lista dei reati considerati gravi: chiunque riceva una condanna di almeno 12 mesi puo' essere automaticamente rimpatriato.
 
 
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