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Onu/Undcp. Serrano aspetta l'ufficializzazione della sua nomina
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Articolo di Donatella Poretti
25 febbraio 2002 19:28
 

Per approfondimenti:

10 agosto: Giochi di bottega al Palazzo di Vetro

31 agosto: Onu. Non sara' Kofi Annan a decidere su Pino Arlacchi, ma Silvio Berlusconi

5 settembre: Afghanistan. I taleban imprigionano 8 occidentali per ricattare l'Undcp

9 settembre: Undcp. Al posto di Pino Arlacchi forse Gianni De Gennaro

14 settembre: Onu. Ma Arlacchi, se da' del bugiardo a chi lo accusa, perche' non si difende?

15 settembre: Onu/Arlacchi. Le smentite che non smentiscono

21 settembre: Onu/Afghanistan. Terrorismo internazionale e il gioco di Pino Arlacchi

29 settembre: Onu. Dipartita di Pino Arlacchi dall'Undcp

29 settembre: Onu. Pino Arlacchi lascia la direzione dell'Agenzia per la lotta alla droga

6 ottobre: Afghanistan. Per Arlacchi i Taleban non coltivano oppio. Per il resto del mondo si'.

26 ottobre: Onu. Arlacchi e le operazioni in Afghanistan: la teologia e' stata la chiave del successo

26 ottobre: Italia/Onu. La stella del ministro degli Esteri Renato Ruggiero su Pino Arlacchi

2 novembre: Onu. Leoluca Orlando al posto di Pino Arlacchi?

16 novembre: Italia/Onu. Pino Arlacchi riconfermato all'Undcp?

17 novembre: Italia/Onu. No! Arlacchi non e' riconfermato all'Undcp: comincia un balletto in cui qualcuno auspica che Emma Bonino ..

20 novembre: Italia/Onu. Si infittiscono i balletti intorno al rinnovo della direzione dell'Undcp

21 novembre: Italia/Onu. Pino Arlacchi conferma le sue intenzioni di un breve mandato. I danni continuano

27 novembre: Italia/Onu. La richiesta di chiarezza su Pino Arlacchi arriva nel Parlamento italiano

28 novembre: Italia/Onu. L'arlaccheide si tinge di novita' ... che non sono tali

6 dicembre: Italia/Onu. In dirittura d'arrivo il successore di Pino Arlacchi all'Undcp?

6 dicembre: Italia/Onu. Radicali: il prossimo direttore Undcp "Un funzionario onusiano che faccia dimenticare Arlacchi"

14 dicembre: Onu. Pino Arlacchi lascia l'Undcp il 1 gennaio 2002: un regalo di Natale, non si sa grazie a chi

19 dicembre: Italia/Onu. Come e perche' l'Onu si vuole liberare da Pino Arlacchi ...

23 dicembre: Il pensiero e la politica dell'arcangelo socialista Pino Arlacchi.

26 dicembre: Italia/Onu. L'epilogo di Pino Arlacchi

26 dicembre: Onu. Caso Arlacchi. Radicali: "per chi lavora Kofi Annan?"

31 dicembre: Onu. Parte di nascosto l'indagine su Pino Arlacchi, cosi' com'era stato per la denuncia

3 gennaio 2002: Onu/Undcp. Finito Arlacchi, si cambia: e' il momento dell'anglo-iraniano Hamid Ghodse?

4 gennaio 2002: Onu/Undcp. Chi e' Hamid Ghodse?

4 gennaio 2002: Onu/Undcp. Per i radicali l'Undcp merita un direttore del livello di Mike Trace (Oedt)

17 gennaio 2002: Onu/Undcp. Terna italiana tra cui scegliere il successore di Pino Arlacchi

19 gennaio 2002: Onu/Undcp. Le proposte italiane per la direzione: chi sono? Chi l'ha visto?

19 gennaio 2002: Onu/Undcp. Rosso José Serrano: ancora un candidato per la direzione che fu di Pino Arlacchi

23 gennaio 2002: Onu/Undcp. Il segretario dell'Onu incontra i candidati italiani alla direzione dell'agenzia antidroga

27 gennaio 2002: Onu/Undcp. Il segretario Kofi Annan a Vienna per parlare del successore di Pino Arlacchi

27 gennaio 2002: Onu/Undcp. Nomina nuovo direttore: vicini alla meta?

29 gennaio 2002: Onu/Undcp. Per Kofi Annan tra pochissimo avremo il successore di Pino Arlacchi

11 febbraio 2002: Onu/Undcp. Domani il responso per il dopo Arlacchi?

19 febbraio 2002: Onu/Undcp. Il candidato giusto al momento giusto, per chi?

20 febbraio 2002: Onu/Undcp. Amedeo De Franchis al posto di Pino Arlacchi. Ma ...

20 febbraio 2002: Onu/Undcp. La Colombia sostiene Serrano

22 febbraio 2002: Onu/Undcp. Serrano un "poliziotto" ... poco "politico"


Il generale Rosso José Serrano e' ancora a Washington, oramai da una settimana, per proseguire il suo lavoro di lobbyng a favore della sua candidatura a capo dell'agenzia antidroga del Palazzo di Vetro, l'Undcp. Apparentemente la carica e' gia' sua, sta aspettando solo che entro una o due settimane il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, la ufficializzi.
Nel gioco della diplomazia che, ufficialmente, sta andando avanti dal momento delle dimissioni di Pino Arlacchi, formalizzate nel dicembre dello scorso anno, ma che gia' conosceva anticipazioni e nomi che venivano fatti circolare in una lista, da cui dovra' uscire il nome vero dello zar antidroga mondiale, darsi gia' per titolare di un incarico, non ancora formalizzato, ha il suo peso e il suo significato. Cosi' come hanno significato le dichiarazioni che si rilasciano in questi frangenti.
In una intervista rilasciata all'Associated Press di Washington, Serrano fa un'autocritica sul suo operato di capo della Polizia colombiana negli anni 90: non avere investigato sugli affari e le incursioni degli afghani nel traffico della droga in Colombia. A meta' degli anni 90 erano apparsi i primi afghani e avevano portato il papavero da oppio in una regione che conosceva solo la foglia di coca e che oggi e' il secondo, o terzo (a secondo delle stime), produttore di eroina del mondo. "Non approfondimmo il tema perche' erano tanti i problemi che avevamo in Colombia, e decidemmo, che era piu' importante iniziare a lavorare, sul fronte del papavero da oppio, con le fumigazioni", ma la presenza di pachistani e afghani, che "erano i fondatori del commercio dell'oppio" nel narcotraffico internazionale, era molto occasionale. "Io ho analizzato a fondo la questione dopo gli attacchi terroristici dell'11 settembre". Serrano si chiede se a far arrivare l'oppio attraverso gli afghani siano stati i narcotrafficanti o i guerriglieri (come se oramai ci fosse piu' differenza), e si dice pentito di non aver indagato, e quindi di non sapere se quegli afghani facevano parte della rete terrorista di al-Quaeda di Osama bin Laden.
Il generale Serrano conferma, con le sue dichiarazioni, che la lotta al terrorismo capeggiata dalla Casa Bianca trova un'alleata naturale nella lotta alla droga, e gli ultimi avvenimenti in Colombia non escono da questo circolo vizioso. I gruppi di guerriglieri e di paramilitari colombiani sono nella lista nera dei gruppi terroristi stilata dagli Usa. Le Eln (Esercito di Liberazione Nazionale, guevaristi) e le Farc (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, marxisti) ne facevano gia' parte da tempo, mentre per uno strano caso del destino i paramilitari di destra delle Auc (Autodifese Unite della Colombia) sono entrate nella lista dei terroristi esattamente il 10 settembre 2001.
Quando mercoledi' passato Andres Pastrana ha dichiarato rotto il processo di pace con le Farc, ha puntato molto sull'accusa di narcotraffico ai guerriglieri. Il presidente colombiano nell'intervento radiotelevisivo ha accusato i guerriglieri di avere fatto la scelta del terrorismo e del narcotraffico, automaticamente escludente ogni possibilita' di dialogo politico. L'invio dei militari nella zona di distensione, affidata alle Farc dall'ottobre del 1998, e' stato il passo successivo. Gli avvenimenti hanno visto come fatidica goccia per far traboccare un vaso, ormai gia' da tempo pieno, il sequestro di un senatore, il liberale Jorge Eduardo Gechem. Era gia' piu' di un mese che stava andando avanti una discussione pubblica sulla possibilita' di utilizzare gli aiuti antidroga Usa, principalmente militari, del Plan Colombia contro i guerriglieri. Una sorta di manovra militare che si preparava per un'occasione che le Farc, prima o poi, avrebbero fatto esplodere.
E se da Washington il generale Serrano, che conta sull'appoggio di deputati repubblicani, della Dea statunitense, della Colombia di Andres Pastrana, trova il modo per far passare un messaggio dove guerriglieri e narcotrafficanti colombiani avevano dei legami con gli afgani, forse della rete di bin Laden, sembra ancora di piu' volere riunire sulla sua figura la lotta alla droga e la lotta al terrorismo portata avanti dal presidente americano Bush, come un'unica lotta anche per l'agenzia dell'Onu. E se Serrano e' troppo poco "politico" e "diplomatico" e troppo "poliziotto", nella strategia a stelle strisce della lotta al narcoterrorismo non e' detto che sia un difetto, anzi.

 
 
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