In certe situazioni, a pensar "male" non si sbaglia.
E' quanto ci e' venuto in mente dopo che ieri sera alle 18,32, un lancio dell'agenzia di Stampa Ansa da Vienna, titolava "Stupefacenti: esperti Onu contro liberalizzazione cannabis" con, nel sottotitolo tra parentesi, "questa notizia puo' essere pubblicata solo dopo le 24,00". Successivamente, sempre l'Ansa da Vienna, alle 19,36, faceva un altro "lancio" sempre con lo stesso sottotitolo relativo all'inibizione della pubblicazione prima delle 24.
Perche' questa notizia "non poteva" (chi comanda a chi, con quali autorita' e in base a quali accordi tra Ansa e fruitori del loro servizio?) essere divulgata prima delle ore 24, visto che era il resoconto di una conferenza stampa tenuta nel pomeriggio a Vienna da Hamid Ghodsze, presidente dell'International Narcotics Control Board (Incb) e candidato alla successione di Pino Arlacchi alla guida dell'Undcp? Una richiesta dello stesso ufficio Onu? No, perche' questa mattina, la notizia della presentazione del rapporto l'abbiamo letta sui seguenti quotidiani: El Pais, Le Monde, Neue Zuercher Zeitung, Frankfurter Allgemeine. Ma non l'abbiamo letta su alcun quotidiano italiano e neanche sul britannico Financial Times, che e' uno dei maggiori sponsor del britannico-iraniano Hamid Ghodes alla direzione dell'Undcp.
Eppure quotidiani attenti a queste vicende ci sono anche in Italia. Pensiamo al quotidiano "Libero", che oggi parla di Pino Arlacchi ma solo per prenderlo in giro rispetto al colore dei suoi capelli, e che alcuni giorni fa aveva dato gia' per nominato il direttore dell'Undcp, nella figura dell'attuale ambasciatore italiano alla Nato, Amedeo De Franchis, e che, nonostante a livello internazionale questa nomina e' tutt'altro che decisa, si e' ben visto dal rimettere in gioco quantomeno la notizia. Pensiamo al quotidiano "La Repubblica", che piu' volte si e' prodigato in anticipazioni in questo ambito, nonche' all'agenzia "Il Velino" del senatore Lino Jannuzzi che, nell'ambito del suo gossip della politica, si e' anche lanciato in materia con anticipazioni e certezze che sono rimaste "buchetti nell'acqua".
A noi del gossip della politica e delle anticipazioni ci interessa fino ad un certo punto, anche perche' non crediamo che chiunque verra' confermato all'incarico che fu di Pino Arlacchi, non fara' una politica molto diversa da quella del suo predecessore, ma CI INTERESSA il comportamento dell'agenzia Ansa e il fatto che oggi, sui quotidiani italiani, non sia comparsa la notizia che una delle piu' importanti agenzie Onu per la lotta alla droga, abbia attaccato l'Italia per la sua legislazione in materia, considerata permissiva e fuorviante rispetto a come si stanno muovendo le Nazioni Unite: non bisogna disturbare il manovratore (Governo) italiano che sta faticosamente cercando di riconquistarsi un'immagine piu' punizionista e proibizionista dopo i tentennamenti dei Governi precedenti. Per cui l'Onu che se la prende con il permissivismo italiano, non va bene, e fra due giorni la notizia della pubblicazione del Rapporto 2001 dell'Incb, se qualche giornale la prendera' ancora in considerazione, sara' decisamente di secondo piano.
Sbagliamo a pensar male? Lo lasciamo giudicare a chi ci legge, perche' a noi ci rimane il dubbio.
E aspettiamo fiduciosi di sapere chi sara' il successore di Pino Arlacchi all'Uncdp, esternando tutti i dubbi che possa trattarsi di un italiano, visto che, nonostante in Italia "non si sappia", il credito proibizionista del nostro Paese in sede Onu e internazionale, dopo la pubblicazione del Rapporto Incb, e' sceso, e questo lo sa anche Hamid Ghodse che ha presentato questo Rapporto nella conferenza di ieri a Vienna, e che aspira alla direzione dell'Undcp.